Muro di Berlino, un pezzo di storia da vedere nella capitale tedesca

Tutti sanno qual è la capitale della Germania, ma pochi, purtroppo, sanno che proprio a Berlino è stata fatta la storia moderna. Ne è testimonianza il Muro di Berlino, che per 28 anni ha diviso fisicamente ma non spiritualmente i cittadini di Berlino Est e Berlino Ovest. Impossibile visitare Berlino e non rendere omaggio al passato di fronte a ciò che resta del Muro.

Cosa vedere a Berlino: il Muro che ha fatto la storia

Il Muro di Berlino è senza ombra di dubbio non solo il simbolo della Germania divisa, ma della storia moderna. Una cicatrice indelebile che ha fatto la storia mondiale, stravolgendo equilibri, mietendo vittime e gettando un’ombra scura su un secolo già fortemente provato. Conoscere la storia del Muro di Berlino è imprescindibile per capirne l’importanza e per rendersi conto di cosa stiamo guardando quando ci accingiamo a visitare Berlino. Ecco una breve guida con tutto quello che c’è da sapere: da quando viene eretto fino a quando cade il Muro di Berlino, ciò che ne rimane oggi e come visitarlo.

Muro di Berlino: il simbolo della città

La Seconda Guerra Mondiale si era conclusa con la spartizione della Germania, sconfitta e senza sufficienti forze per reagire concretamente. Berlino venne divisa tra quattro potenze: Unione Sovietica da una parte (Berlino Est), e Stati Uniti d’America, Francia e Regno Unito e Francia dall’altra (Berlino Ovest). La tensione fu sempre alta al confine tra Berlino Est e Ovest, e aumentò esponenzialmente con il “blocco di Berlino” (quando, nel 1949, l’Unione Sovietica bloccò ogni accesso, stradale e ferroviario, a Berlino, impedendo anche i rifornimenti di materie prime e cibo). Se però inizialmente i cittadini berlinesi potevano transitare da una zona all’altra senza limitazioni, il crescente aumento dei tentativi di fuga dal regime dell’Est, provato dai danni di guerra, al capitalismo dell’Ovest, in rapida ascesa.

germania est e ovest

Chi ha costruito il muro di Berlino? Fu innalzato nella notte tra il 12 e il 13 agosto del 1961 dall’Unione Sovietica che creò un muro lungo 155 km che divideva fisicamente la città di Berlino. Perché fu costruito? I vertici sovietici, quando venne eretto il muro di Berlino, si giustificarono definendola una misura di protezione antifascista. In realtà, però, il muro di Berlino aveva lo scopo di contenere l’esodo da Est a Ovest, esodo che rischiava di portare via la maggior parte dei laureati e del personale specializzato in cerca di migliori condizioni di vita e lavorative. Se inizialmente i tedeschi identificavano i sovietici come i liberatori dal nazismo, con questa manovra politica divennero i nuovi tiranni.

caduta muro berlino

Ogni tentativo di fuga venne duramente soppresso con forze armate che sparavano a vista e, per scoraggiarlo ulteriormente, nel 1962 venne eretto un secondo muro, creando una terra di nessuno detta “striscia della morte”. Tre anni dopo, nel 1965, si aggiunse un terzo muro e, 10 anni dopo, un quarto muro a sostituzione dei precedenti, entrambi con montanti di acciaio rinforzati a collegare lastre di cemento armato alto 3,6 metri per 1,5 metri di larghezza. Scappare era praticamente impossibile, ma molti tentarono il tutto per tutto a costo della vita. L’unico punto in cui si poteva attraversare, se provvisti di validi motivi, era l’ancora visibile checkpoint Charlie in Friedrichstraße, oltre al checkpoint Alpha a Helmstedt e il checkpoint Bravo a Dreilinden. Anche il simbolico punto di passaggio della Porta di Brandeburgo fu chiuso.

lunghezza muro di berlino

I tentativi di fuga attraverso il Muro di Berlino

Il Muro di Berlino, dalla costruzione all’abbattimento, ha fatto registrare innumerevoli tentativi di fuga. Si stima che più di 2 milioni e mezzo di tedeschi fuggirono con successo da Berlino Est a Berlino Ovest negli anni tra il 1949 e il 1961 e almeno cinquemila tra il 1962 e il 1989. Moltissimi, circa 200, rimasero invece vittime dei sistemi di sicurezza che costellavano il Muro di Berlino.
Inizialmente, quando fu eretto il Muro di Berlino si tentava la fuga con metodi approssimativi, come passare sotto le barricate con macchine sportive più basse, rannicchiarsi nel vano motore delle auto o addirittura, per chi viveva in prossimità del confine, lanciandosi dalle finestre di casa. Con il passare degli anni ci fu chi costruì gallerie o tentò di seguire i cavi elettrici.

data caduta muro di berlino
I primi tedeschi a perdere la vita furono Ida Siekmann, il 22 agosto del 1961 (lanciandosi dal suo balcone di casa verso il confine) e Günter Litfin due giorni dopo, morto sotto i colpi di arma da fuoco. Gli ultimi furono Winfried Freudenberg, morto l’8 marzo del 1989 in seguito alla caduta con la sua mongolfiere artigianale, e Chris Gueffroy, il 6 febbraio 1989, ucciso a vent’anni dal fuoco orientale.
Le vittime furono principalmente uomini giovani, ma non mancarono donne né bambini, come Cetin Mert, morto il giorno in cui compiva 5 anni, e Holger H., all’età di 18 mesi. Il caso che creò più scalpore fu probabilmente quello di Peter Fechter, un ragazzo di 18 anni lasciato a morire dissanguato nella “striscia della morte” nel 1962. Un altro giovane la cui vita è legata alla storia del Muro di Berlino è Conrad Schumann, il primo soldato che riuscì a fuggire verso Berlino Ovest durante la costruzione del Muro di Berlino, fuga immortalata nella famosa foto di Peter Leibing. Successivamente la famiglia lo ripudiò e le crisi depressive lo portarono al suicidio.

berlino muro

La caduta del Muro di Berlino, la fine di un’epoca

Alla caduta del Muro di Berlino concorsero principalmente due fattori: l’entrata in scena del leader sovietico Michail Gorbaciov e la crisi economica della DDR. Attraverso una serie di riforme conosciute come Perestrojka e Glasnost, gradualmente l’Unione Sovietica mosse i suoi passi verso una nuova visione della situazione tedesca. La politica della DDR, nel frattempo, si allontanava sempre di più dalle richieste della popolazione. Gradualmente vennero attuati provvedimenti di apertura dei confini delle nazioni confinanti, in particolare Austria e Ungheria, in cui migliaia di berlinesi est iniziarono a riversarsi per fuggire dalla DDR.
L’evento decisivo che spinse verso il crollo del Muro di Berlino fu una notizia riportata in modo incerto. Il nuovo leader politico Egon Krenz, infatti, aveva deciso di garantire dei permessi ai cittadini dell’Est per viaggiare verso la Germania dell’Ovest, ma il ministro della Propaganda della DDR, Günter Schabowski, non ebbe tempo di leggere adeguatamente il provvedimento, che doveva entrare in vigore di lì a pochi giorni.

crollo muro di berlino

Quando però il ministro venne intervistato in diretta TV circa queste nuove regole di viaggio, di cui ancora non aveva avuto il tempo di approfondire, erroneamente disse: «Per accontentare i nostri alleati, è stata presa la decisione di aprire i posti di blocco. (…) Se sono stato informato correttamente quest’ordine diventa efficace immediatamente.» I cittadini di Berlino Est interpretarono le sue parole come un via libera e corsero in strada verso i posti di blocco. Migliaia di persone si ammassarono al confine. I soldati, increduli, presi di sorpresa e incerti sul da farsi, tentarono di capire cosa fare, ma la folla era così vasta che qualsiasi tentativo di repressione sarebbe stato inutile.
È la sera del 9 novembre 1989 quando cade il Muro di Berlino, e dopo quasi trent’anni famiglie e amici finalmente si abbracciano di nuovo. I bar offrirono birra gratis a tutti e molti staccarono pezzi di muro da portare via come souvenir. A marzo dell’anno successivo si tennero le prime elezioni libere della Repubblica Democratica Tedesca, e a ottobre la Germania divisa cessò di esistere.

East Side Gallery: il Muro di Berlino oggi

Il Muro di Berlino oggi è certamente una delle principali attrazioni della città non solo per il suo immenso valore storico, ma anche per l’aspetto artistico. Sono infatti famosi i murales di Berlino che si trovano lungo il Muro, nella zona che oggi è chiamata East Side Gallery, dove si trova il tratto più esteso della costruzione (1,3 chilometri). Altri punti in cui vedere i resti del muro sono alla fine di Zimmerstraße (verso Potsdamer platz) e a Bernauer Straße.
L’East Side Gallery è una delle pochissime testimonianze del Muro ancora intatte, con i suoi iconici graffiti dal grandissimo impatto emotivo. I graffiti sul Muro di Berlino parlano di pace, libertà e unione attraverso immagini senza tempo, e sono opera di più di 100 artisti di più di 100 Paesi diversi. Quali opere non perdere assolutamente quando si visita l’East Side Gallery?

caduta muro di berlino
  • My God, help me survive this mortal love (meglio conosciuto come il Bacio Fraterno, o semplicemente il Bacio sul Muro di Berlino), opera di Dimitrji Vrubel. Ritrae la foto scattata durante il trentesimo anniversario della DDR, nel 1979 del bacio, saluto ufficiale degli statisti socialisti, tra Leonid Brezhnev e Erich Honecker.
  • Der Mauerspringer (il Saltatore del Muro), opera di Gebriel Heimler dedicata a tutti coloro hanno tentato la fuga attraverso il Muro di Berlino.
  • Ohne Titel (Senza Titolo), di Georg Lutz, in cui Mikailh Gorbaciev è alla guida di un’auto che rappresenta il paese verso il suo disfacimento.
  • Test the Best, Birgit Kinder. Forse l’opera più conosciuta al mondo dopo il Bacio Fraterno, la Trabant (diffusissima nella DDR) che sfonda un muro.
  • Hommage an die junge Generation (Omaggio alla giovane generazione), di Thierry Noir, le famosissime teste ovali stilizzate.
muro di berlino caduta

Curiosità sul Muro di Berlino

  • Il “vero” nome del Muro di Berlino è Antifaschistischer Schutzwall, “barriera di protezione antifascista”, in quanto doveva rappresentare la difesa dall’inesistente minaccia della Germania Ovest, nonostante la fine della dittatura di Hitler.
  • Il titolo dell’opera dell’East Side Gallery “Test the best” è sulla falsa riga del motto delle sigarette West, “Test the West”.
  • Moltissimi artisti si sono ispirati al Muro di Berlino, ma resterà per sempre ineguagliato il concerto dei Pink Floyd del 21 luglio 1990 dell’album The Wall, nella cui scenografia alla fine dello spettacolo veniva abbattuto un enorme muro di polistirolo.
  • La canzone Heroes di David Bowie è ispirata proprio al Muro di Berlino. Il riferimento è chiaro nelle strofe: I can remember/Mi ricordo, Standing, by the wall/In piedi accanto al muro, And the guns, shot above our heads/E i fucili spararono sulle nostre teste, And we kissed, as though nothing could fall/E ci baciammo, come se niente potesse accadere, And the shame, was on the other side/E la vergogna era dall’altra parte.
  • Sempre Bowie, nel 1987, tenne un concerto a ridosso del Muro in cui buona parte degli amplificatori vennero rivolti verso Berlino Est. Durante il concerto si potevano sentire le voci dei giovani di Ovest ed Est unirsi per cantare insieme e ripetere “Giù il muro!” insieme.
east side gallery
  • Le persone che dopo la caduta del Muro si appropriarono dei suoi resti furono chiamate Mauerspechte, “picchi del muro”.
  • La costruzione del Muro di Berlino costò più di 16 milioni di marchi della Germania Est, corrispondenti a circa 8 milioni di euro attuali. In proporzione, un panino costava 1 marco.
  • Sul Muro di Berlino c’è anche un’opera lunga 52 metri dal titolo “Inno al gioia” dell’artista sardo Fulvio Pinna, riportante le parole “Ho dipinto il muro della vergogna affinché la libertà non sia più una vergogna. Questo popolo ha scelto la luce dopo anni di Inferno dantesco. Tieni, Berlino: i miei colori, la mia fede di uomo libero.”
  • In riferimento alla situazione legata al Muro di Berlino, Kennedy, presidente statunitense, nel 1963, durante un discorso tenuto dal Rathaus Schoneberg, pronunciò le famose parole “Ich bin ein Berliner”.
  • Tra i tentativi di fuga riusciti con successo da una parte all’altra del Muro, c’è quello di Hans Peter Strelczyk e Günter Wetzel, due amici che fabbricarono una mongolfiera e, insieme alle loro famiglie, il 16 settembre 1979 riuscirono ad atterrare nella Berlino Ovest.
  • Esiste un Centro di documentazione del Muro di Berlino, a Bernauer Straße 111, dove sono conservati alcuni pezzi di muro e si può approfondirne la storia.
abbattimento muro di berlino

Berlino da vedere: le recensioni sul Muro di Berlino

Berlino è una città così variegata e ricca di sfaccettature che danno sul passato, sul presente e soprattutto sul futuro, che è impossibile non amarla, una volta compresa. Ma cosa resta nel cuore della gente che visita il Muro di Berlino? Ecco alcune recensioni del Muro di Berlino su TripAdvisor, dalla pagina dedicata:

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East Side Gallery e Muro di Berlino: mappa e info utili

Il Muro di Berlino dell’East Side Gallery (esclusi quindi i pezzi più piccoli sparsi per la città) è aperto 24 ore su 24 e visitabile gratuitamente, in quanto si trova proprio al bordo di Mühlenstrasse. Purtroppo il Muro di Berlino non è tutelato come dovrebbe un pezzo di storia così importante, quindi molte parti sono state vandalizzate. Altri pezzi di muro meglio conservati si trovano a Bernauer Straße, al cui civico 111 si può visitare anche il
Centro di documentazione del Muro di Berlino (aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 18, con ingresso gratuito. Costo della visita guidata: 3,50€).
Il tratto di Muro di Berlino dell’East Side Gallery è lungo più di un chilometro, quindi se non volete perderne nemmeno un pezzetto vi consigliamo di calcolare circa una mezza giornata tra viaggio e visita. Un modo alternativo e più veloce per visitare Berlino e il suo Muro è quello di sfruttare i numerosi tour in bici da 3 ore e mezza, in segway (non adatto ai bambini) o nell’iconico pulmino Volkwagen.

Muro di Berlino: come arrivare all’East Side Gallery

  • In metro: fermata Ostbanhof o fermata Warschauer Strasse
  • In bus: linee 248, 165, 265. Da qui, linee S1, S2, S25 e scendere alla stazione Nordbahnhof. Proseguire per 7 minuti verso Bernauer Straße.

Per godere appieno dell’East Side Gallery vi consigliamo uno dei tanti tour organizzati che vi racconteranno i retroscena della sua storia, dalle premesse storiche a quando viene eretto il Muro di Berlino fino alla sua caduta.
Se siete amanti della street art, ci sono tanti tour guidati che attraversano Berlino e toccano tutti i murales più famosi, inclusi quelli del Muro di Berlino.

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