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Castello Maschio Angioino: storia della sua costruzione
Il Maschio Angioino, è un dei castelli simbolo di Napoli. Fu costruito in soli cinque anni da Pierre de Chaule che in poco tempo realizzò non solo una fortezza ma anche una dimora per i regnanti del tempo a Napoli, gli Angioini, con il preciso intendo di creare un Chastiau neuf, un Castello Nuovo. Dopo i lavori i regnanti stabiliscono a Napoli a Castel Nuovo la nuova dimora, anche se sarà con Carlo il Zoppo che il Maschio Angioino diverrà stabilmente la dimora del re. Con il nuovo imperatore e con il suo successore Roberto il Saggio poi, la fortezza iniziò ad essere ampliata e a diventare sede di uomini di spicco del tempo come Francesco Petrarca e artisti come Giotto che arricchiranno il bastione di opere di grande valore, come la Cappella Palatina, conosciuta con il nome di “Santa Barbara”.
Successivamente Castel Nuovo ospitò due regine Giovanna I e Giovanna II. Proprio quest’ultima secondo una leggenda, era solita ospitare nel Maschio Angioino all’interno delle sue camere di volta in volta popolani diversi che poi gettava, a tutela del suo buon nome, nel pozzo della fortezza abitato da mostri marini e coccodrilli.
Nel 1443 con l’ingresso della dinastia aragonese al Castel Nuovo di Napoli vengono apportate modifiche strutturali e culturali: il re Alfonso d’Aragona infatti affidò all’architetto Guillem Sagrera la ristrutturazione delle quattro torri già presenti nella fortezza e l’aggiunta di una quinta, questa volte a pianta rotonda, invece delle preesistenti quadrate, con l’obiettivo di essere più resistenti in caso di attacchi di palle di cannone. Inoltre venne aggiunto l’arco trionfale di Laurana.
Durante la dominazione degli aragonesi ci fu poi la Congiura dei baroni, svoltasi durante le nozze del nipote di Ferdinando I d’Aragona. Durante la cerimonia furono catturati e giustiziati i congiurati e si narra che le loro bare siano ancora nascoste all’intero del castello.
Gli ultimi cambiamenti invece risalgono alla prima guerra mondiale, quando dal 1923 al ’39 nel Maschio Angioino a Napoli vengono aggiunti giardini come cornice alla fortezza.
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Napoli, Maschio Angioino e Castel Nuovo, due nomi per una sola fortezza
Coloro che vogliono visitare Napoli sicuramente devono inserire nel loro tour Castel dell’Ovo e Maschio angioino, nome con il quale è conosciuto ai più Castel Nuovo. Ma perché si chiama Maschio Angioino?
Castel Nuovo ha preso il nome di Maschio Angioino dal nome medievale della torre del castello, il Maschio o Mastio, la zona nella quale anticamente si rifugiavano il castellano e la sua famiglia per ripararsi da eventuali attacchi. Maschio quindi andrebbe ad indicare la fortezza, ruolo di riparo come lo è stato per molti anni il castello a Napoli, mentre il nome Angioino deriverebbe da Carlo I d’Angiò, fautore della creazione di Castel Nuovo.
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Castello Angioino Napoli: cosa visitare
Oltre alla maestosità dell’esterno, con particolari di stampo catalano, come il porticato ad arcate ribassate e la scala costruita in piperno il Maschio Angioino di Napoli è ricco di bellezze da scoprire al suo interno, ecco tutto quello che non potrete perdervi nel visitare Napoli e Castel Nuovo:
- All’ingresso, tra le due torri poste a destra e sinistra, le torri “di Mezzo” e “di Guardia”, vi è un arco di trionfo in marmo costruito da Laurana tra il 1453 e il 1468, per volere di Alfonso d’Aragona, per celebrare l’ingresso del re a Napoli con le sue virtù raffigurate come Fortezza, Magnanimità, Temperanza e Giustizia. Una volta superato l’arco ci si ritrova nel cortile, unico elemento angioino rimasto dopo il terremoto del 1456, ristrutturato poi sotto la dinastia aragonese.
- La Sala dell’Armeria: Inizialmente nata con la funzione di armeria, la sala verrà poi trasformata in necropoli dove sono state rinvenute sepolture di adulti e giovani collocabili tra il I secolo a. C. e la seconda metà del V secolo d.C. che oggi è possibile ammirare grazie ad una pavimentazione trasparente.
- Cappella di San Francesco da Paola: consacrata nel 1668 e costruita in stile barocco la Cappella porta il nome del Santo in ricordo del suo viaggio a Parigi.
- Cappella delle anime del purgatorio: costruita durante il periodo di dominazione spagnola fu il luogo dove i condannati potevano richiedere i sacramenti prima della morte e dove riposa il fratello di Masaniello protagonista della rivolta napoletana contro gli spagnoli.
- Il Museo Civico e la Cappella Palatina: la cappella di origine trecentesca e in stile gotico è arricchita di decorazioni che raccontando le storie del Vecchio e del Nuovo Testamento ad opera di Giotto. Voluta dagli Angioini è rimasta intatta per circa 7 secoli fino all’arrivo del terremoto che distrusse gran parte degli affreschi di Giotto mentre sono rimasti intatte le bellezze da ammirare all’interno della Cappella e della sacrestia come il tabernacolo con la Madonna e il Bambino e le due Madonne con il Bambino, ad opera di Laurana, importante scultore del panorama napoletano. Dalla Cappella era possibile accedere alla Sala dei Baroni, dove fu attuata la congiura dei baroni (da qui il nome), che oggi è diventata una sala per i convegni.
- Museo civico del Castel Nuovo: accessibile dalla destra della Sala della loggia il Museo Civico è arricchito di opere del Quattrocento di autori come Solimena e Santafede. Inoltre, al secondo e terzo livello della fortezza vi è il tesoro bibliotecario della Società napoletana di Storia Patria. Il Museo è visitabile tutti i giorni, esclusa la domenica, dalle ore 8,30 alle 19,00.
- La Sala della loggia: spazio forse più conosciuto dai napoletani è la stanza dove vengono celebrati i matrimoni civili e che, posta di fronte l’arco d’ingresso, permette di avere una meravigliosa vista sul Golfo di Napoli dal terrazzo. Allo stesso modo è possibile affittare la Sala dei baroni, Sala Campanella, Sala Italia e Sala Gemito, consultando il sito ufficiale alla pagina dedicata per conoscere le tariffe e scaricare i moduli di concessione.
Maschio Angioino: orari e prezzi
Dopo le tante informazioni e curiosità su Castel Nuovo hai deciso di visitarlo? Ti saranno utili allora tutte le informazioni sul Maschio Angioino, orari e prezzi, per organizzare al meglio la tua visita.
Gli orari d’apertura (che potrebbero subire variazioni) sono dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19.00, con giorno di chiusura la domenica.
Per accedere invece al museo e alla Cappella palatina il costo del biglietto è:
- 6 euro, prezzo per il biglietto intero;
- 3 euro prezzo per i possessori di Artecard Campania;
- gratis per categorie specifiche: gli under 18, gli over 65 o ancora docenti, dipendenti del ministero dei beni culturali o giornalisti.
Per acquistare il biglietto per le visite al Maschio Angioino è necessario recarsi alla biglietteria d’ingresso, ma potrete restare sempre aggiornati consultando il sito ufficiale del Maschio Angioino dove potrete anche conoscere di volta in volta i diversi eventi del castello come la mostra dei presepi.
La leggenda del coccodrillo nascosto al castello e del colpo di cannone
Oltre a raccogliere anni di storia e dominazioni, il Maschio Angioino cela in sé anche alcune leggende.
La prima riguarda la porta bronzea formata da due battenti e sei pannelli posta all’ingresso vicino l’arco di trionfo. Simbolo della vittoria la porta è decorata con motivi rinascimentali, che riprendono diversi episodi storici come l’agguato a Teano del 1460 e la presa di Arcadia del 1462.
Non si conoscono le origini della porta, secondo alcuni si tratta di un bottino di guerra portato da Carlo VIII con delle navi dirette in Francia che fu colpita durante il viaggio in mare da un colpo di cannone. Colpita dai genovesi poi la flotta riportò la porta a Napoli. Secondo altri invece la leggenda del colpo di cannone, che non è il solo ma uno dei quattro presenti, non è altro che il colpo sparato dagli spagnoli che assalirono il castello.
Per conoscere la vera natura del castello, come fortezza militare, bisogna invece andare sotto il livello del mare, alla fossa del miglio, conosciuta anche come fossa del coccodrillo che anticamente fungeva da magazzino e prigione per i condannati che dovevano scontare pene severe.
Secondo la leggenda proprio all’interno della fossa del Maschio Angioino i carcerieri trovarono un coccodrillo che decisero di lasciare lì e di utilizzare come strumento di morte per coloro che non potevano essere uccisi con il patibolo. Si narra poi che il coccodrillo fu ucciso facendogli mangiare una coscia di cavallo avvelenata per poi porre la carcassa impagliata all’ingresso del castello. Inoltre sempre nei sotterrai è possibile visitare la Fossa dei Baroni, luogo dove i congiurati vennero uccisi e dove oggi sono conservate quattro bare dei congiurati.
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Maschio Angioino: indirizzo e come arrivare
Il Maschio Angioino si trova in zona porto a Piazza Municipio, più precisamente in Via Vittorio Emanuele III. Per arrivare a visitare Castel Nuovo ecco diverse informazioni utili a seconda dei mezzi che vorrete utilizzare:
- In treno: da Piazza Garibaldi utilizzare la metropolitana Linea 1 da Garibaldi per Piscinola con fermata Toledo. O, sempre da da piazza Garibaldi prendere l’autobus R2 fino a piazza Municipio;
- In funicolare: dal Vomero, piazza Fuga prendere la Funicolare Centrale fino alla fermata Augusteo per poi proseguire a piedi fino a piazza Municipio;
- In autobus: utilizzare da piazza Garibaldi l’R2 fino a piazza Municipio e da piazza Vittoria il tram 1 fino a piazza Municipio;
- In metropolitana: prendere la linea 1 fermata Municipio.
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I pareri della gente comune
Per finire abbiamo raccolto le recensioni di coloro che hanno già fatto visita al Maschio Angioino, pareri che vi potranno essere utili per farvi un’idea di cosa vedrete durante la visita. Per altre recensioni visitate il sito di Tripadvisor alla pagina dedicata.
C’è chi consiglia di fare una visita guidata per conoscere la storia del Maschio Angioino
C’è chi invece consiglia di farsi accompagnare dalle guide, molto preparate
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