Parco del Valentino, il suo castello e il borgo medievale di Torino: le bellezze da scoprire

Immaginate una domenica pomeriggio d’autunno: le foglie che iniziano a ingiallire, un venticello che preannuncia l’inverno. Passeggiare lungo sentieri fiabeschi mentre occhietti vispi di scoiattolo vi osservano cauti. Ascoltare il mormorio incessante del Po e, improvvisamente, trovarsi catapultati in un’epoca lontana, fatta di dame e cavalieri. L’inizio di un bel film? Assolutamente no, è tutto reale al Parco del Valentino e Borgo Medievale di Torino! Patrimonio UNESCO tutto da scoprire che rientra a pieno titolo tra le cose da vedere a Torino, che non è certo da meno dei simboli “fratelli” più famosi.

Parco del Valentino e Borgo Medievale: Torino da non credere

Sulle rive del Po, poco lontano dal centro frenetico di Torino, si nasconde un piccolo gioiello fatto di storia, natura e magia. Parliamo dell’incantevole Parco del Valentino, “el Valentin” come lo chiamano i torinesi, e del Borgo Medievale custodito al suo interno. Scorci mozzafiato e ambientazioni fiabesche vi attendono, ma prima c’è qualcosa che dovreste sapere. Continuate a leggere per scoprire perché una vostra al Borgo medievale e al Parco del Valentino di Torino rientrano a pieno titolo nella lista delle cose da vedere a Torino!

Cosa vedere a Torino: il Parco del Valentino

La qualità della vita e l’impegno civico di una città si vedono anche (ma non solo) dalla quantità e qualità dei suoi spazi verdi. E Torino soddisfa anche le aspettative più alte. Questo parco, e in particolare il Castello del Valentino di Torino, prima di diventare accessibili al pubblico sono stati per secoli la residenza estiva della famiglia Savoia. Il giardino come lo vediamo oggi è invece frutto di un lunghissimo percorso di lavori iniziati nel XIX secolo, a opera del paesaggista francese Barrillet-Dechamps.
Nel 1884, in occasione dell’Esposizione generale italiana, si è arricchito del Borgo Medievale, fedele ricostruzione di un piccolo villaggio del Quattrocento che ancora attira turisti da tutto il mondo, senza dubbio una delle cose da fare a Torino se il tempo lo permette. A partire dagli anni 2000, l’amministrazione ha puntato molto su questa zona, con grande soddisfazione di torinesi e non, che in ogni periodo dell’anno possono ammirare i paesaggi da favola delle rive del Po.
Grandi prati su cui riposarsi, leggere un libro, fare un picnic, contemplare la natura o coccolare uno scoiattolo. Ebbene sì, il Parco del Valentino a Torino è popolato da una nutrita schiera di adorabili scoiattoli degni delle migliori fiabe Disney che, amichevoli e curiosi, verranno volentieri a rubacchiarvi uno snack. Piste ciclabili e monumenti pregevoli completano lo scenario, per una perfetta giornata all’insegna del relax immersi nel verde a due passi dal centro cittadino, per una Torino da scoprire lontano dal caos cittadino.

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Parco del Valentino Torino: cosa vedere

Come detto, negli ultimi anni il Parco del Valentino è stato oggetto di numerosi interventi volti ad arricchirlo e a renderlo un punto di interesse e di svago per tutti i gusti. Durante la vostra vacanza a Torino, Parco del Valentino, Castello e Borgo Medievale sono davvero tappe obbligate al pari della Mole Antonelliana o del Museo Egizio. Ma vediamo nello specifico le cose da vedere a Torino nel suo parco più bello:

  • Il Borgo Medievale, ricostruzione di un villaggio del Quattrocento di cui parleremo nel dettaglio più avanti.
  • Si può scoprire un’angolazione diversa ammirando il Parco del Valentino e il borgo comodamente seduti sul battello. Un modo alternativo per scoprire i luoghi da visitare a Torino!
  • Il Giardino Roccioso, con i suoi percorsi sensoriali. Costruito nel 1961, comprende una serie di percorsi ricolmi di sentieri, ruscelli, giochi d’acqua, panchine per riposare e ammirare il paesaggio e, soprattutto, più di 200 specie di piante esotiche. Il percorso è fruibile anche per ipovedenti e non vedenti. Tra le varie panchine messe a disposizione, una è occupata da due insoliti ospiti…
  • …parliamo dell’iconica panchina dei lampioni innamorati! Poche immagini hanno un impatto così immediato e profondo come quest’opera dell’artista e giardiniere Rodolfo Marasciuolo: due lampioni, accoccolati uno accanto all’altro, in un affettuosa vicinanza che riporta alla mente immagini senza tempo. Due anziani che ripercorrono la storia della loro vita, due adolescenti al primo amore, due cuori stanchi che trovano sollievo nei colori dell’autunno… Ogni interpretazione è tanto giusta quanto toccante.
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  • Che ambientazione fiabesca sarebbe, senza un principe trasformato in ranocchio da baciare? Tentate la fortuna al pozzo del Principe Ranocchio, un’opera sempre a firma di Rodolfo Marasciuolo.
  • Il Monumento all’Artigliere, detto anche “Arco del Valentino” o “piccolo Arco di Trionfo”. Si tratta, come si può intuire, di un arco trionfale in onore dell’Arma d’Artiglieria. Lo trovate all’ingresso nord, venendo da Corso Vittorio Emanuele II/ponte Umberto I.
  • La Fontana dei Dodici Mesi (o del Ceppi, architetto che l’ha progettata), un’ampia vasca in stile rococò  e liberty nella zona sud del parco, costruita in occasione dell’Expo del 1898 per celebrare i 50 anni dello Statuto Albertino. La fontana è sorvegliata da 12 statue, una per ogni mese dell’anno, a loro volta divise in 4 gruppi (uno per ogni fiume che attraversa Torino).

Altre statue degne di nota: la statua equestre nella piazzetta d’ingresso del percorso floreale, dedicata ad Amedeo I; la statua di Massimo d’Azeglio, all’angolo tra Corso Massimo d’Azeglio e Via Emanuele II; il busto dedicato al chimico che scoprì la nitroglicerina, Ascanio Sobrero; la statua del politico Cesare Battisti e, infine, il busto dedicato al poeta Nino Costa.

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Curiosità da sapere sul Parco del Valentino

Infine, qualche particolare curioso da sfoggiare con amici e partner mentre passeggiate sotto le fronde degli alberi del Parco Valentino:

  • È il parco più antico e conosciuto di Torino. Insieme alla Mole Antonelliana è uno dei principali simboli della città piemontese.
  • Sorge sulle rovine di una cappella di epoca romana dedicata a San Valentino. Al suo interno erano conservate le reliquie del santo. Non si sa se questo luogo sacro venne abbattuto o se cadde in rovina. Si sa, però, che la riqualificazione di questo spazio avvenne solo a partire dal 1600.
  • Leggenda vuole che proprio in questo parco è nata l’usanza di festeggiare la festa di San Valentino. In quest’occasione, infatti, le coppie nobili si ritrovavano nel parco per una sontuosa festa in cui le dame chiamavano “Valentino” il loro cavaliere.
  • All’interno del parco sono state allestite, nel corso del tempo diverse manifestazioni ed esposizioni, tra cui FLOR 61, il Salone internazionale del gusto e il Salone dell’automobile di Torino.
  • Proprio in occasione della mostra floreale FLOR 61, tenutasi per il centenario dell’Unità d’Italia, sono state allestite delle aiuole ricolme di fiori e piante esotiche che, grazie a un’attenta scelta delle piante, garantiscono colori brillanti e fioriture spettacolari in ogni periodo dell’anno.
  • Gli amanti dello sport possono trovare, su Viale Ceppi, attrezzature per il fitness e una postazione per giocare a bocce.
  • Il Castello del Valentino di Torino è patrimonio UNESCO.
  • L’area del parco è sorvegliata dalla Polizia a cavallo.
  • All’interno del parco troverete bar e ristoranti dove provare il famoso aperitivo torinese.
  • Nel 2014, è risultato il parco italiano più apprezzato dai turisti su TripAdvisor.
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Borgo medievale, Torino: storia nella Storia

Nella seconda metà del 1800 e con cadenza decennale, in Italia si tenne una serie di esposizioni per far conoscere gli ultimi ritrovati tecnologici e industriali e rafforzare lo spirito di unità nazionale. Nel 1884, Torino ospitò una di queste esposizioni e, per la sezione di Arte Antica, nacque quello che oggi conosciamo come Borgo Medievale di Torino. In realtà, quindi, di medievale non c’è niente: l’intero sito è costruito sullo stile Quattrocentesco, ma risale a fine ‘800.
Ogni singolo dettaglio è frutto di studi approfonditi di storici, architetti, archivisti, filologi, artisti e letterati, esperti sulla vita della regione piemontese e valdostana del 1400. Lo scopo non era solo quello di sbalordire il visitatore, ma anche (e soprattutto) di preservare e diffondere le conoscenze e le tradizioni locali. Per questo motivo sono stati ricostruiti non solo gli edifici e le mura, ma anche vere e proprie botteghe dove è ancora possibile acquistare prodotti fatti a mano.
Inizialmente, però, il complesso doveva rappresentare gli stili architettonici delle diverse regioni italiane nel corso di diverse epoche. Con l’entrata nel comitato tecnico dello studioso Alfredo D’Andrade, si decise per limitarsi alla sola area piemontese e valdostana del Quattrocento.
Solitamente questi allestimenti venivano smantellati alla fine dell’esposizione, ma il borgo medievale di Torino riscosse un tale successo che restò intatto. Ad oggi, è uno dei musei civici più conosciuti e rientra a pieno titolo tra i posti da visitare a Torino.

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Il Borgo Medievale di Torino: un tuffo nel passato

Superata la delusione iniziale per la scoperta della data di costruzione, ci si abbandona verso un viaggio nel tempo. I rumori della natura sono interrotti solo dallo sciabordio dell’acqua della fontana vicino al ponte levatoio. Oltrepassato questo punto, probabilmente vi starete già pentendo di non aver portato i vestiti medievali da cosplay. Percorrendo la strada maestra che attraversa l’intero borgo si ha davvero la sensazione di essere catapultati in un’epoca fatta di cavalieri e dame. La dovizia di particolari rende il tutto ancora più suggestivo, e la possibilità di acquistare dalla bottega del maniscalco o dalla stamperia rende l’esperienza ancora più autentica.
Oltre all’attenzione per la verosimiglianza storica, la stessa disposizione degli edifici e della strada che attraversa il borgo medievale di Torino è studiata per coinvolgere appieno il visitatore, che scopre un nuovo particolare e una nuova angolazione del panorama a ogni passo.
Gli edifici a tutt’oggi visitabili internamente sono la Rocca, la Casa di Avigliana (adibita a biglietteria) e la Casa di Borgofranco. Quest’ultimo edificio ospitava una taverna, ma all’interno del Borgo medievale di Torino, il ristorante vero e proprio oggi è il Caffè del Borgo Medievale.
Passeggiando si ha davvero l’impressione di trovarsi in una città viva e vissuta, lontana dal senso artificioso da parco divertimenti.

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Torino: cosa vedere all’interno del Borgo Medievale

Come detto, una semplice passeggiata per la strada maestra del Borgo medievale di Torino basterebbe da sola per immergersi nello spirito medievale. Per un’immersione totale, però, ci sono alcune chicche veramente imperdibili, tra cui le botteghe artigiane. Le botteghe all’interno del borgo sono divise tra accessibili e attive, accessibili e simulate e decorative chiuse. Per quanto riguarda quelle attive, troviamo:

  • La Bottega del ferro battuto. Tra il portico della casa di Bussoleno e il retro della tettoia del maniscalco, ha visto succedersi diversi sapienti artigiani. Da questa attività provengono ringhiere, inferriate, attrezzi da camino, complementi d’arredo e lanterne, oltre a pezzi unici acquistabili in loco. Per appassionati e collezionisti, da non perdere le armi e le armature medievali. Inoltre, vengono spesso organizzati laboratori didattici e dimostrazioni delle lavorazioni.
  • La Stamperia del Borgo. Si trova all’interno della casa d’Alba e qui potrete ammirare (e acquistare) vere e proprie opere d’arte realizzate con tecniche antiche, oltre a stampe antiche e riproduzioni. È possibile realizzare opere su commissione e accessori per la scrittura e l’incisione, come inchiostri, calamai, pennini e carte. Anche in questa bottega sono spesso organizzati laboratori didattici e dimostrazioni sia sulle tecniche di stampa che di incisione.
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Per quanto riguarda, invece, gli edifici veri e propri del Borgo Medievale di Torino, non potete assolutamente non visitare questi di seguito:

  • La Rocca. Il pezzo forte del borgo, impossibile non notarla: la riproduzione di una residenza signorile fortificata si trova in cima alla strada, sul punto più alto, a dominare il paesaggio. Al suo interno, visitabile, ogni oggetto e dettaglio, dai tessuti all’arredo, riproduce fedelmente quelli in uso nel Quattrocento. Si possono visitare le sale con le imponenti armature, la sala da pranzo, la cucina, la camera da letto e, ovviamente, la sala del trono. Sono presenti addirittura le carceri e una cappella. Un gioiello storico è una tappa obbligata nelle cose da vedere a Torino per gli appassionati del Medioevo e non!
  • Il Giardino dei Semplici. Qui sono raccolte le piante che utilizzava la gente comune per cucinare e preparare medicine e cosmetici. In più, sono presenti anche piante da cui si ricavano tessuti, come il lino. Una curiosità: alcune di queste erbe sono utilizzate in modo uguale all’antichità, sia per tingere i capelli (come il guado, che li scurisce, e la robbia, che li tinge di rosso) che le stoffe. Al centro, il simbolo della vita e dell’abbondanza: un bellissimo albero di melograno.
  • L’orto, dove sono coltivate le piante utilizzate durante il medioevo, seguendo la stagionalità. Ovviamente, non troverete pomodori, patate e peperoni: arrivarono in Europa solo dopo la scoperta dell’America. È stata fatta un’accurata ricerca e selezione delle piante più similari possibili a quelle “originali” medievali, ovvero scevre da incroci e innesti per farle diventare come le conosciamo oggi.
  • Il Giardino delle Delizie. Riservato alla corte e ai nobili per le loro passeggiate, è arricchito da spalliere e pergolati ricolmi di rose, decorazioni e arredi raffinati e un’abbondanza di fiori colorati e profumatissimi.
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Curiosità sul Borgo e Rocca Medievale di Torino

Per concludere questo breve excursus sul Borgo medievale a Torino, ecco qualche simpatica e interessante curiosità da sapere prima di avventurarsi alla scoperta di questo luogo magico:

  • Sulla piazza più grande del borgo si trova una grande fontana dorata in ferro battuto a forma di albero di melograno. Altro non è che la riproduzione di quella cinquecentesca presente nel Castello di Issogne, in Valle d’Aosta. Originariamente destinata alla padiglione piemontese all’Esposizione Internazionale di Roma del 1911, prese posto nel borgo medievale di Torino nel 1928. In quell’anno ricorrevano sia i 10 anni dalla vittoria della Prima Guerra Mondiale, che 500 anni dalla nascita del duca di Savoia che spostò la capitale da Chabéry a Torino, Emanuele Filiberto.
  • L’unico manufatto veramente medievale è la vera del pozzo in pietra che si trova nel cortile di Avigliana. Di proprietà del cavalier Giuseppe Voli d’Avena, porta ancora ben visibili gli stemmi delle casate che avevano diritti sul consumo dell’acqua di quella falda, ovvero i Berardi, i signori di San Damiano e i marchesi di Saluzzo.
  • Ogni edificio e fontana si rifà a modelli realmente esistenti, sparsi per il Piemonte e la Valle d’Aosta.
  • All’inaugurazione, il 27 aprile 1884, erano presenti i sovrani d’Italia Umberto e Margherita di Savoia.
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  • Nel Medioevo non c’era l’aria condizionata, quindi se decidete di visitare la Rocca in inverno incrociate le dita e sperate di trovare il camino acceso! Realistico, no?
  • Nel borgo medievale di Torino eventi didattici e ludici sono organizzati durante tutto l’anno. In primavera, nell’area botanica, sono organizzate lezioni su come riconoscere e curare piante ornamentali e aromatiche e sulla storia della coltivazione durante i secoli medievali.
  • A proposito dei Giardini, è da sapere che tutto ciò che viene coltivato al loro interno segue precisamente le indicazioni e le metodiche utilizzate tra il 1000 e il 1500, grazie a un’approfondita analisi storica.
  • Vicino l’ingresso del Borgo c’è una colonna che riporta i segni delle piene del Po. La piena più significativa è stata quella del 17 ottobre 1939, con ben 88 centimetri da terra.
  • Innamorati del vostro partner, ma anche dello scenario medievale? Unite l’utile al dilettevole: non solo è possibile organizzare una festa al Borgo Medievale di Torino, ma ci si può sposare all’interno!

Castello del Valentino e Torino Esposizioni

Una breve menzione va al Castello Valentino di Torino, edificio in stile neoclassico dell’Ottocento barocco, patrimonio UNESCO dal 1997.
La storia del Castello Valentino inizia nel 1564, quando Emanuele Filiberto di Savoia acquista il terreno in vista del trasferimento della capitale del regno sabaudo a Torino. Il nome viene dalla parola latina Vallantium, che indicava la grande valle attraversata da un canale sotterraneo dove sorge l’edificio. La struttura subisce diversi interventi di ampliamento e restauro, sia all’interno che, sopratutto, all’estero. La maggior parte di questi lavori si devono alla moglie di Vittorio Amedeo I di Savoia, la Madame Reale Maria Cristina di Francia, che interessarono altresì la Vigna, ora conosciuta come villa Abegg.
Grazie a lei l’edificio viene ampliato e vengono costruite due torri e nuovi padiglioni. Come si può vedere nella xilografia risalente al XIX secolo, nel Castello del Valentino, interni ed esterni seguono una logica simmetrica. Gli interni fanno sfoggio di raffinate decorazioni, stucchi e affreschi si susseguono raccontando storie scelte personalmente dal letterato e conte Filippo di San Martino d’Agliè, ricche di soggetti sia floreali che alchemici.
Nel corso del 1800 il palazzo diventa prima sede della Scuola di Veterinaria, e poi caserma militare, mantenendo quest’ultima destinazione d’uso fino al 1850, quando viene ceduto al Demanio dello Stato. Da questo momento in poi, anche se si susseguono diversi titoli e scopi, il Valentino a Torino diventa sede universitaria. Oggigiorno al suo interno si svolgono i corsi di laurea Dipartimento di Architettura del Politecnico di Torino.

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Le recensioni dei visitatori del Parco e del Borgo

Ci sono così tanti dettagli interessanti e così tanta storia dietro questa zona della Torino da vedere che raggrupparli tutti in poche righe di recensione è davvero impossibile. Chi ha visitato questi luoghi, però, ha voluto dire la sua, e noi ve la riportiamo:
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Parco del Valentino: come arrivare e info utili

Pronti per una passeggiata memorabile? Vi manca solo qualche ultima info utile, ma niente panico, le trovate tutto qui di seguito. Ci sono 4 ingressi per il parco, rispettivamente:

  • Ingresso Ascari (Corso Massimo d’Azeglio angolo Corso Marconi)
  • Ingresso Nuvolari (Arco di Trionfo, Corso Vittorio Emanuele II angolo Viale Virgilio)
  • Ingresso Farina (Viale Stefano Turr)
  • Ingresso Villoresi (Corso Massimo d’Azeglio angolo Corso Raffaello)

Se vi muovete a piedi, dovete lasciarvi alle spalle il centro storico e proseguire seguendo le indicazioni per la Stazione di Porta Nuova. Da lì, proseguite su Corso Vittorio Emanuele II per 800 metri in direzione del Po. Ben prima di esseri arrivati al Ponte Umberto I avrete certamente notato le cime degli alberi!


Se arrivate in treno, autobus o metro potete scegliere una di queste stazioni ferroviarie da cui partire:

  • Porta Nuova e proseguire a piedi o prendere l’autobus Linea 67, direzione Ada Negri, e scendere alla fermata Giuria.
  • Lingotto, poi prendere la Linea 18, direzione Sofia, e scendere alla fermata Valperga Caluso.
  • Porta Susa e poi la metro Linea M1, direzione Lingotto, e scendere alla fermata Marconi.

Se invece vi spostate in auto, venendo da Nord prendete l’uscita C.so Regina Margherita e parcheggiate al parcheggio Venchi Unica (una sosta di 24 ore costa 3,50€). Da qui, proseguire tramite metro M1 direzione Lingotto e scendere alla fermata Marconi. Se invece arrivate da Sud, uscite a C.so Unità d’Italia, parcheggiate al parcheggio Lingotto. Nei pressi del parcheggio troverete la metro M1, Fermi. Scendete alla fermata Marconi.
Gli amanti delle escursioni in bici troveranno piste ciclabili e rastrelliere.
Infine, per quanto riguarda il giro in battello sul Po gestito dall’azienda Gruppo Torinese Trasporti, passando proprio davanti al Borgo, ecco alcune informazioni utili:
Si può scegliere la tratta Murazzi – Borgo Medioevale – Murazzi o la tratta Borgo Medioevale – Murazzi – Borgo Medioevale. Il biglietto costa 4€ dal lunedì al venerdì, 6€ nel fine settimana e nei festivi. I bambini sotto i 6 anni salgono gratuitamente, così come i disabili possessori della carta Regione Piemonte (o equivalenti) con il loro accompagnatore. Altre agevolazioni sono presenti per gruppi e per studenti in gruppo.

Borgo Medievale di Torino: orari, prezzi e come arrivare

La soluzione più comoda muovendosi con i mezzi è quella di arrivare dalla Stazione di Porta Nuova, proseguire su Corso Vittorio Emanuele II ed entrare nel parco. Da lì, proseguire verso destra.
Gli autobus che si fermano nelle vicinanze del Borgo Medievale sono i numeri 34, 42, 45, 67. Il più vicino all’ingresso Farina è il 67, fermata Giuria. Con il tram, potete scegliere tra le linee 9, 16 e 18 e scendere alla fermata Torino Esposizioni. Per arrivare in metropolitana, scegliere la linea M1 e scendere alla stazione Nizza.
Per quanto riguarda gli orari del Borgo Medievale, si suddividono in invernale ed estivo. In inverno, è aperto dal lunedì alla domenica, dalle 9.00 alle 19.00. Durante il periodo estivo la chiusura è posticipata alle 20.00.
La Rocca, invece, è aperta dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 18.00. L’ultimo ingresso è alle alle ore 17.15.

Borgo Medievale e Rocca: biglietti

L’ingresso al Borgo Medievale è gratuito, mentre quello alla Rocca, con visita guidata, ha il costo di 6€ intero e 4€ ridotto.
Si applica la tariffa ridotta a:

  • over 65
  • ragazzi tra i 4 e i 18 anni
  • gruppi di studenti o singoli universitari (questi ultimi, sotto i 26 anni)
  • gruppi dalle 15 alle 25 persone (previa prenotazione). 2€ a persona anziché 4€ in caso di gruppo con guida propria
  • classi scolastiche (previa prenotazione)
  • soci delle associazioni culturali individuate e riconosciute dalla Giunta comunale e soci delle Associazioni, riconosciute dalla Giunta comunale, con funzioni di sostegno e promozione dei musei civici
  • dipendenti e amministratori del Comune di Torino e della Regione Piemonte, nonché direttori e conservatori dei Musei italiani e stranieri e personale del Ministero dei beni culturali
  • Giornalisti iscritti all’ordine e guide turistiche regolarmente autorizzate all’esercizio della professione non in servizio
  • Militari in servizio
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L’ingresso è invece gratuito per:

  • un accompagnatore per gruppi visitatori (15-25 persone)
  • un accompagnatore per gruppi scolastici
  • diversamente abili e loro accompagnatore
  • bambini sotto i 4 anni e/o in famiglie in possesso di Abbonamento Musei Torino Piemonte e  Torino+Piemonte card
  • soci ICOM
  • progetto PASS 60

Il biglietto per la Rocca comprende anche la visita al Giardino, mentre la sola visita al Giardino costa 3€.

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