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Cose da vedere a Torino: Superga
È estremamente difficile scegliere cosa vedere a Torino, specialmente se si ha poco tempo a disposizione. Ci sono cose, però, che non vanno assolutamente messe da parte e che vanno viste almeno una volta nella vita. Una di queste è senza ombra di dubbio la collina di Superga: c’è chi la conosce per l’omonima Basilica di Superga, chi invece ricorda o ha sentito parlare della terribile tragedia che colpì il Grande Torino, ma chiunque concorderà nel dire che il panorama che si gode da lassù è estremamente emozionante. Scopriamo allora tutto quello che c’è da sapere su una delle più belle zone di Torino: Superga!
Basilica di Superga, Torino
Quando si parla di Superga, o Soperga, come la chiamano i piemontesi, si riferisce al colle di Torino e all’omonima basilica sulla sua cima. La basilica di Superga (anche conosciuta come Real Basilica di Superga) fu voluta duca Vittorio Amedeo II di Savoia per via di un voto che fece nel 1706. In quell’anno, infatti, Torino era assediata dall’esercito francese ed egli si recò presso la collina di Superga per studiare il campo di battaglia e le forze nemiche. Dopo aver individuato i punti deboli dell’esercito avversario, si fermò in una piccola chiesa dove fece voto davanti a una statua della Vergine Maria che, se le avesse concesso la vittoria, le avrebbe dedicato una chiesa monumentale nello stesso luogo. Pochi giorni dopo, alla fine si un assedio durato 117 giorni, Vittorio Amedeo II vinse la battaglia nonostante il grande divario numerico tra i suoi uomini e i francesi. Dopo alcuni mesi, passati i festeggiamenti e tornati alla quotidianità, Vittorio Amedeo convocò l’architetto Filippo Juvarra e, nel 1717, iniziarono i lavori di costruzione della Basilica di Superga. Fu necessario abbassare il colle di ben 40 metri, ma dopo 14 anni, nel 1731, finalmente la chiesa di Superga venne aperta ai fedeli. Da allora ospita quella stessa statua della Madonna all’interno della Cappella del Voto, oltre alle tombe di numerosi componenti della famiglia Savoia e opere d’arte.
Basilica di Superga: descrizione e architettura
Come la maggior parte degli edifici legati alla famiglia Savoia, l’architetto che edificò la Basilica di Superga fu Filippo Juvarra. Filippo Juvarra, con la Basilica di Superga creò non solo un monumentale luogo di culto dal gusto barocco, ma anche l’emblema della potenza della dinastia Savoia, che dall’alto della collina domina Torino. Salendo i 137 gradini che portano alla balconata esterna della cupola, nelle giornate terse si possono vedere non solo le Alpi Occidentali, ma anche Liguria e Lombardia, e allo stesso modo la chiesa è ben visibile anche da lontano grazie alle sue notevoli dimensioni e posizione.
Per la Basilica di Superga Juvarra progettò innumerevoli cambiamenti nel corso dei lavori, passando per ampliamenti e modifiche degli spazi. Ad oggi, si accede all’ingresso salendo una scalinata che porta al pronao neoclassico, con le sue otto colonne corinzie (originariamente quattro) in marmo di Gassino. Entrando ci troviamo in un edificio a pianta circolare al centro del quale si innalza una cupola a doppia volta sorretta da 8 colonne. Lo spazio è abbondantemente illuminato dagli 8 grandi finestroni sulla cupola. Oltre alle sei cappelle (due principali e quattro secondarie), troviamo l’Altare Maggiore e altri 4 altari, oltre a diversi monumenti e statue realizzati in marmo di Carrara e pregevoli opere pittoriche. Sull’altare maggiore è raffigurata in bassorilievo una scena della liberazione di Torino dall’assedio francese. La cappella più importante è senza ombra di dubbio quella che custodisce la statua lignea della Madonna cui Vittorio Amedeo fece voto, detta appunto Cappella del Voto.
Inoltre, nella parte posteriore dell’edificio, collegato da due campanili gemelli, Juvarra progettò anche il monastero e il relativo chiostro, di cui parleremo più avanti. Infine, forse non tutti sanno che nella Basilica di Superga le persone sepolte si trovano nei sotterranei. Si tratta di un vero e proprio mausoleo dove riposano membri della Casa Savoia (tra cui Carlo Alberto), dette appunto Tombe Reali. Adiacenti la tomba di Carlo Alberto sono state posizionate delle statue che rappresentano Fede, Carità, Speranza e del Genio delle Arti.
Le Tombe Reali e la Sala dei Papi
Nella parte posteriore della Superga di Torino, collegata dai campanili, si erge il monastero, oggi adibito a convento, progettato dallo stesso architetto che edificò la Basilica di Superga, Filippo Juvarra. Qui troviamo il Chiostro, arricchito da un giardino all’italiana che con le sue siepi di bosso forma una sorta di labirinto al centro del quale troviamo un pozzo sormontato da un tetto a forma di pagoda cinese. Il monastero ha ospitato, fino alla Rivoluzione Francese, la Congregazione dei Sacerdoti Regolari. Nell’ex refettorio ora si trova la cosiddetta Sala dei Papi, una pinacoteca in cui sono esposti ben 265 dipinti raffiguranti tutti i Papi eletti canonicamente.
Proseguendo si arriva a uno scalone di marmo che conduce alle Tombe Reali. A difendere l’entrata un immobile e marmoreo San Michele Arcangelo intento a sconfiggere un demone. Si accede così al mausoleo che Vittorio Amedeo II di Savoia commissionò a Filippo Juvarra, progetto in un primo momento sospeso per mancanza di fondi, ma che venne ripreso quasi sessant’anni dopo l’inizio dei lavori della chiesa. Si occupò della realizzazione, nel 1774, Francesco Martinez, nipote dello Juvarra. Questa sezione della Basilica di Superga è costituita da una pianta a croce latina allungata, al centro della quale è posizionato il principale dei monumenti funebri, il cosiddetto Sarcofago dei Re, dove sono conservate le spoglie di Vittorio Emanuele II, ultimo Re di Sardegna e fondatore della chiesa. Gli interni sono in stile barocco, ricchi di stucchi, sculture e decori che riportano misteriosi simboli esoterici (dopotutto, siamo sempre a Torino, la città esoterica per eccellenza!) che riprendono i colori accesi dei pavimenti e dei marmi e l’oro degli ornamenti.
Sono presenti complessivamente cinque sale. Nella Sala dei Re è stato posto il sarcofago di maggiore importanza e più grande nelle dimensioni, che raccoglie le spoglie di Carlo Alberto di Savoia. Dopo di lui, gli altri membri reali vennero sepolti nel Pantheon di Roma. A protezione della tomba, spicca il contrasto tra il nero dello sfondo e il bianco delle statue rappresentanti Fede (con in una mano la croce e nell’altra il calice), la Carità, la Clemenza e la Scienza (con in mano un triangolo su una sfera). Dalla Seconda Sala si arriva alla Sala delle Regine. Infine, nella Sala degli Infanti sono conservati i resti dei membri della Casa Savoia che morirono in età troppo giovane per vedersi incoronati.Cose da fare a Torino: prendere la tranvia Sassi-Superga
Per arrivare sulla cima di Superga, a Torino, si può optare per la tranvia, un mezzo di trasporto dal gusto retrò. La tranvia, che i torinesi chiamano Dentera, parte dal quartiere Sassi (chiamato così perché luogo di stoccaggio dei materiali e scarti di costruzione della Basilica) e arriva sulla cima del colle, a 672m s.l.m. Inaugurata nel 1884 in occasione dell’Esposizione generale italiana, all’epoca era una vera e propria innovazione tecnologica con la sua alimentazione a vapore e il sistema Agudio. Dopo essere stata chiusa per un anno per essere sottoposta a lavori di manutenzione e miglioramento tecnologico, la tranvia riaprì nel 1935, ma lentamente cadde in disuso.
Solo negli anni Ottanta ha ripreso il suo posto tra le cose da vedere a Torino, attraversando paesaggi naturali che in inverno si tingono interamente di bianco, dando l’impressione di trovarsi in una scena di un film romantico anni ’30.
Inoltre, anche se non vi sentite particolarmente romantici, la tranvia a Torino è da vedere se non altro perché è l’unica tranvia a cremagliera in Italia e una delle pochissime rimaste in tutto il mondo.
Se vi è venuta la curiosità di fare un giro, ricordate che dal lunedì al venerdì le corse partono ogni ora, dalle 10 alle 18 da Sassi e dalle 10.30 alle 18.30 da Superga. Nel fine settimana l’orario si estende dalle 9 alle 20 e la domenica, dalle 14 alle 20, le corse partono ogni mezz’ora. Il mercoledì è chiusa per manutenzione, ma si può arrivare in cima prendendo l’autobus linea 79. Ogni corsa dura circa un quarto d’ora, viaggiando a 14 km/h. Nei giorni festivi il biglietto costa 6€ a tratta, oppure 9€ andata e ritorno. Nei giorni feriali, invece, costa 4€ a tratta o 6€ andata e ritorno.
Curiosità su Superga
Come sempre, non può davvero mancare una menzione alle curiosità su Superga (Torino) che forse nemmeno i piemontesi DOC conoscono:
- L’origine del nome Superga non è certa, ma esistono diverse ipotesi. Potrebbe risalire al germanico Sarra-berg, “monte della collina”, o al nome della donna che possedeva quel terreno, tale “Saroperga”. Secondo altri, invece, sarebbe da ricondurre all’antica presenza della statua della Madonna sotto un loggiato di piante, in latino “Maria sub pérgula”.
- Per la Basilica di Superga, Juvarra indicò non solo come scavare la collina per abbassarla di ben 40 metri, ma dispose anche che i materiali di scarto potenzialmente riutilizzabili, come pietre e mattoni, venissero lasciati ai piedi della strada che conduce alla chiesa. Per questo motivo la località vicino Superga è chiamata ancora oggi Sassi.
- La strada utilizzata per trasportare i materiali da costruzione era particolarmente disagevole, e infatti non veniva utilizzata dalla famiglia reale, che passava invece da Chieri. Ad oggi, la strada per arrivare a Superga è quella voluta da Carlo Emanuele III nel 1755.
- Vittorio Amedeo II, ovvero colui che fece voto di costruire la chiesa, non ebbe la possibilità di partecipare alla sua inaugurazione.
- Nel 1798 Torino era sotto il dominio francese. Per questo motivo venne avanzata l’idea di eliminare ogni traccia della Casa Savoia dalla Basilica di Superga e dalle Tombe Reali, per fare posto alle tombe dei giacobini. L’iniziativa fu però prontamente soppressa l’anno successivo, quando l’esercito russo-austriaco liberò Torino.
- Leggenda vuole che nelle Tombe Reali di Superga sia conservato anche il cuore del principe Eugenio di Savoia. Morì a Vienna, dove fu sepolto, ma si dice che il cuore venne portato in segreto a Superga.
- Filippo Juvarra, nella Basilica di Superga identificò il simbolo del potere Savoia. La posizione stessa è studiata per essere precisamente in linea con Stradone di Francia, formando un triangolo con il Castello di Rivoli e il palazzo della Venaria Reale. Lo sfondo, allo stesso modo, è stato studiato per essere visto guardando la chiesa, creando un notevole effetto scenografico che attira fotografi da tutto il mondo e fa da scenario ai più bei servizi fotografici matrimoniali e non.
- La statua lignea della Madonne delle Grazie che si trova all’interno della Cappella del Voto è la stessa davanti alla quale Vittorio Amedeo fece voto prima di vincere la battaglia.
- Sull’ingresso della Basilica sono riportate le seguenti parole: Virgini Genitrici Victorius Amedeus, Sardiniae Rex Bello Gallico, vovit / Et pulsis hostibus fecit, dedicavitque, ovvero “Alla Vergine Madre di Dio Vittorio Amedeo, Re di Sardegna nella guerra contro i francesi, fece voto e cacciati i nemici costruì e dedicò questo tempio”, in riferimento al voto che Vittorio Amedeo II fece alla Vergine Maria durante la guerra tra piemontesi e francesi.
- Il panorama che si gode dalla cima della collina è veramente mozzafiato. Jean-Jacques Rousseau visitò Superga nel 1728 e ammirando il panorama disse: «Io ho dinnanzi il più bello spettacolo che possa colpire l’occhio umano». Allo stesso modo anche Edmondo De Amicis si espresse: «Il panorama del colle di Superga è più grande e più bello della sua fama», mentre papa Pio XII affermò che quello che si gode da Superga è «il più bel panorama d’Europa»
- Superga è stata parte del mondo dello sport in più occasioni. Oltre a essere teatro di gare podistiche, automobilistiche e motociclistiche, nel 1958 è stata una tappa del Giro d’Italia.
Basilica di Superga: incidente del Grande Torino
Per molti il nome di Superga suona familiare per via di un tragico incidente che si verificò sulla collina, nel 1949. Il 4 maggio di quell’anno, infatti, la squadra calcistica del Torino, detta Grande Torino, composta da calciatori della nazionale italiana, stava rientrando con un volo da Lisbona, dopo una partita amichevole contro il Benfica.
Il giorno del volo, l’aereo su cui viaggiavano sia i calciatori che il personale tecnico e alcuni giornalisti sportivi trovò maltempo, con forti piogge, raffiche di vento e scarsissima visibilità. Secondo le ricostruzioni, fu proprio il forte vento, unito alla scarsa visibilità, a spingere il velivolo alla deriva, facendo perdere il controllo. Virando per prepararsi all’atterraggio, l’aereo si trovò, invece che alla sinistra della collina, al suo centro, dove si scontrò contro il terrapieno posteriore della cattedrale di Superga. Inoltre, probabilmente l’altimetro rimase bloccato sui 2.000 metri nonostante si trovassero a solo 600 metri dal suolo, ingannando i piloti sulla reale posizione.
Quell’anno la squadra del Torino venne proclamata vincitrice a tavolino e tutte le squadre, nelle quattro partite rimanenti del campionato, fecero scendere in campo le formazioni giovanili. L’anno seguente la nazionale preferì addirittura viaggiare via nave per raggiungere il Brasile in occasione dei Mondiali.
Ai funerali, presso il Duomo di Torino, parteciparono più di 500 mila persone, tra cui rappresentanti istituzionali come Giulio Andreotti e Ottorino Barassi.
Ad oggi, sul luogo della tragedia si trova una lapide commemorativa e alcune parti dell’aereo distrutto, mentre alcuni bagagli dei passeggeri sono custoditi nel Museo del Grande Torino e della leggenda granata, nella Villa Claretta Assandri di Grugliasco.
Superga, Torino: le recensioni di chi ci è stato
Come avete visto, c’è tanto da scoprire in questo luogo. Panorama mozzafiato su tutta Torino, chiesa, memoriale, mausoleo: molteplici aspetti che rendono Superga una delle prime risposte che ci vengono in mente alla domanda “cosa vedere a Torino?”
Ecco cosa pensa chi ha già visitato la Basilica di Superga a Torino. Per altri pareri visita la pagina di Tripadvisor dedicata.
Basilica di Superga: orari e altre info utili
Per concludere, alcune informazioni che possono tornarvi utili se alla lista di “cosa visitare a Torino” avete deciso di includere anche Superga.
Basilica di Superga, come arrivare:
Come detto, da Torino, Basilica di Superga e il memoriale dell’incidente del Grande Torino sono raggiungibili da qualsiasi stazione di Torino sia dalla famosa tranvia Sassi-Superga della quale vi abbiamo fornito orari e prezzi.
Dalla Stazione di Porta Nuova si può prendere l’autobus numero 15, 61 o 68 per arrivare alla tranvia, e da lì decidere se viaggiare con quest’ultima o se prendere l’autobus numero 79.
Viaggiando in auto, invece, l’indirizzo da impostare sul navigatore è
Strada Basilica di Superga, 73, 10132 Torino TO
Se volete evitare il traffico (e le zone a traffico limitato) del centro, oltrepassate il Po e muovetevi verso Corso Casale, dove il traffico è solitamente meno congestionato. Una volta arrivati nei pressi della stazione Sassi, troverete una strada che sale sulla collina e che vi porterà direttamente ai presenti antistanti il piazzale della chiesa di Superga.
Basilica di Superga, orari:
L’ingresso alla Basilica di Superga è gratuito. In estate, con l’ora legale, la chiesa è aperta dal venerdì alla domenica con due fasce orarie: dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Nel mese di ottobre l’apertura è dal giovedì alla domenica. In inverno, la chiesa di Superga è aperta dal venerdì alla domenica, 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00. La messa domenicale si tiene alle ore 11.30. Nel mese di dicembre possono esserci aperture straordinarie in occasione di ricorrenze religiose quali il Natale e l’Immacolata Concezione.
Tombe Reali, Superga
Per quanto riguarda le Tombe Reali, si possono visitare in estate dal venerdì alla domenica, 10.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00, con ultimo ingresso alle 17.30. Nel mese di ottobre, dal giovedì alla domenica (medesimo orario) e nei mesi di novembre e dicembre il sabato e la domenica, sempre con gli stessi orari e con ultimo ingresso mezz’ora prima di ogni chiusura. Dal 25 al 31 dicembre, la Tombe Reali restano aperte.
L’entrata costa 5€ per il biglietto intero e 4€ per quello ridotto, riservato a gruppi Soci TCI, ACI, FAI, ARCI, Forze dell’Ordine, Dipendenti Ministero Beni Culturali, Studenti, Scolaresche, Giornalisti, Insegnanti, Over 65, soci CTS e studenti ISIC CARD, Cral Convenzionati e possessori di CartaOro di CronacaQui (per questi ultimi, consultare questo link).
L’entrata è invece gratuita per bambini sotto i 12 anni, possessori di Abbonamento Musei, To+Piemonte Card, Royal Card, portatori di handicap, accompagnatori di gruppi e guide turistiche.
Cupola Juvarriana
Per ammirare il panorama di Torino incorniciata dalle Alpi, non c’è punto di osservazione migliore della cupola della Basilica di Superga di Filippo Juvarra.
Si può accedere, da marzo a ottobre, dal venerdì alla domenica dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18. Nei mesi di novembre e dicembre l’accesso è limitato al sabato e alla domenica, con i medesimi orari, e sempre con ultimo ingresso mezz’ora prima di ogni chiusura. Dal 25 al 31 dicembre la salita resta aperta. Inoltre, in estate spesso viene aperta anche in orario serale, che può variare e che comunque può essere consultato sul sito ufficiale della Basilica di Superga.
Per salire in cima, il biglietto intero costa 3€, mentre quello ridotto 2€. La tariffa ridotta si applica a over 65, soci TCI, ACI, FAI, ARCI, Forze dell’Ordine, Dipendenti Ministero Beni Culturali, studenti, scolaresche, giornalisti, insegnanti, soci CTS e studenti ISIC CARD.
La salita è gratuita per i bambini sotto i 12 anni e possessori di Abbonamento Musei, To+Piemonte Card, Royal Card, nonché per guide turistiche, diversamente abili, accompagnatori di gruppi.
Ovviamente, in caso di maltempo non è possibile salire sulla cupola.