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La Rambla, il cuore di Barcellona
La Rambla è una delle zone più vive della città. Sempre sveglia, di notte e di giorno, è il luogo che mette d’accordo tutti e tra poco scopriremo perché. Con tutta probabilità il vostro passeggio partirà da Plaça de Catalunya verso Plaça Portal de la Pau. Non è molto difficile crederlo dato che Plaça de Catalunya è la piazza più conosciuta di Barcellona, spesso luogo d’incontro anche dei residenti che decidono d’inoltrarsi verso il centro. La Rambla, nello specifico, è l’enorme strada che collega queste due piazze. La particolarità di questo enorme viale, però, sta nel fatto che è talmente ricco di attrazioni e cose da fotografare che non vi basteranno un paio d’ore per percorrere il suo chilometro di lunghezza. Curiosi di scoprire cosa non potete perdervi durante il percorso? Continuate a leggere per passeggiare con noi fino al mare.
La fontana sulla Rambla: la Font de Canaletes
La prima cosa da dire sulla Font de Canaletes è che dovrete fare molta attenzione per notarla. Nel fiume di gente che occupa la strada potreste non farci molto caso, eppure è uno dei luoghi simbolo della città. A poco meno di duecento metri da Plaça de Catalunya, la troverete sul lato destro della strada. Una delle tradizioni più consolidate riguarda il mondo del calcio. Quando il Barcellona Futbol Club vince una coppa, infatti, i tifosi blaugrana celebrano la vittoria vicino alla Font de Canaletes. Questo perché negli anni ’30, i tifosi erano soliti recarsi nei pressi della redazione del giornale locale “La Rambla” per ricevere aggiornamenti sugli incontri delle squadre catalane che venivano scritti col gesso su una lavagna posta di fonte alla Fontana di Canaletes. La seconda tradizione, decisamente più turistica, racconta che chi beve acqua dalla fontana, tornerà sempre in questa città. A spiegarlo è anche una bellissima targa di bronzo ai piedi della piccola fontana che recita in catalano: “Si beveu aigua de la Font de Canaletes sempre mes sereu uns enamorats de Barcelona. I per llunt que us n’aneu, tornareu sempre”. Tradotto significa: “Se berrete acqua dalla Font de Canaletes sarete sempre innamorati di Barcellona. E per quanto lontano potrete andare, tornete sempre”. E tranquilli, l’acqua è potabile!
Cosa vedere a Barcellona: El Mercat de la Boqueria
Continuando a passeggiare, sempre sul lato destro della strada troverete l’accesso a un enorme struttura con su scritto “Boqueria”, un altro luogo che rientra sicuramente tra le cose da vedere a Barcellona. Si tratta, in realtà, del Mercato di Sant Josep anche definito Mercat de la Boqueria. In nessun altro luogo a Barcellona un’attrazione turistica sarà capace di mescolare turismo e vita quotidiana della gente del posto. Una volta entrati sarete completamente immersi e avvolti da un vortice di rumori, odori e colori. I mercatari che urlano i prezzi dei loro prodotti, gli odori del pesce e dei banchi di gastronomia e i colori sgargianti della grande varietà di frutti che offrono. Visitare i mercati della città è un’esperienza totalizzante che sarebbe un vero peccato perdere. Cosa fare a Barcellona? Sicuramente fermarsi a godere dei buonissimi frullati di frutta fresca esposti sui banchi, assolutamente da provare. A dispetto del prezzo molto basso (non più di un 1€ o 1,50€), sono ottimi soprattutto nelle giornate più calde. All’interno della Boqueria è possibile anche pranzare con le tapas offerte dai banchi gastronomia. Sono sicuramente buone, ma se volete provare qualcosa di meno turistico, la città è piena di questo genere di locali. Siamo certi che amerete la Boqueria e se dovesse essere così, non dimenticate di fare un salto anche al Mercat de Santa Caterina che si trova poco distante dalla Rambla, nel cuore del Barrio Gotico.
Lungo la Rambla di Barcellona: il Gran Teatre del Liceu
Più o meno a metà della Rambla,invece, precisamente davanti alla stazione della metro che prende il suo nome (Liceu, linea verde), sempre sul lato destro, si erge lo splendido Gran Teatre del Liceu. Costruito tra il 1845 e il 1847, è stato ed è tutt’ora uno dei punti di riferimento per quanto riguarda l’opera lirica. Ad oggi è anche sede di numerosi spettacoli. I prezzi dei biglietti variano a seconda dei posti scelti e del tipo di serata (si parte da 10€ fino a 350€), ma si può anche scegliere di visitare soltanto il teatro senza assistere ad alcuno spettacolo. In quel caso il giro prevede la visita del vestiboli, della sala concerti, il salone degli specchi e il Foyer. Ma data la natura esoterica che caratterizza la città di Barcellona, anche il Liceu racconta la storia di una maledizione. Il Gran Teatre del Liceu, costruito nel 1662, era in origine un convento dell’ordine dei Trinitari, un ordine religioso che si occupava di riscattare schiavi cristiani dai pirati. Ma tutto questo non durò a lungo e si dice che col tempo si sia trasformato in un deposito di armi durante la rivoluzione francese e come club politico dei liberali. Nel 1835 un incendio lo distrusse e venne costruito il Liceu. Qui comincia la sua storia maledetta.
Alcune “male lingue” (così vengono definite dai barcellonesi) dicevano che nella struttura, oltre all’opera, si svolgevano di nascosto dei balli in maschera (cosa inaccettabile nella società dell’epoca), e questo faceva infuriare i frati sepolti sotto il teatro. Per questo motivo si diceva che il Liceu sarebbe stato punito dagli spiriti e dai fantasmi prima o poi. E infatti, nel 1861, l’edificio prese nuovamente fuoco. Tra le rovine apparve un biglietto sul quale c’era scritto: “Io sono il gufo e vado da solo, se lo tirate di nuovo su, io lo brucio”. Il Liceu, tuttavia, fu ricostruito. Nel 1893, però, l’anarchico Paulino Pallás mise in atto un attentato terroristico lanciando due bombe nel teatro che non fecero morti, ma ferirono una persona. Poche settimane dopo, invece, un altro anarchico, Santiago Salvador, mise in piedi un secondo attentato con le stesse modalità causando una ventina di morti e una cinquantina di feriti. Infine, più recentemente, nel 1994, l’edificio è stato nuovamente divorato completamente dalle fiamme.
Plaça Reial tra le bellezze da visitare a Barcellona
Continuando a passeggiare, poco più avanti – stavolta sulla sinistra -, t’imbatterai in un largo vicolo che dalla Rambla, conduce nella caratteristica Plaça Reial. Lo riconoscerai da due grandi lampioni a forma di drago, opere di un giovane Antoni Gaudí. In precedenza, all’inizio del 1800, al suo posto c’era il convento di Santa Madrona, dei Frati Cappuccini, che fu salvato da un incendio nel 1835. Nel corso del secolo si trasformò prima in una scuola, poi in un teatro. Infine fu smantellato tutto e l’architetto Francesc Daniel Molina Casamajó presentò il suo progetto per la piazza. Ricca di ristoranti e piccoli locali, è molto frequentata e vi consigliamo di visitare questa zona di Barcellona soprattutto di sera. Anche in questo caso, però, i ristoranti sono abbastanza cari e molto turistici. Non dimenticare di dare uno sguardo anche alla Fontana delle Tre Grazie al centro della piazza. Anche quella è opera di Gaudí. Piccola chicca per gli amanti della buona musica e dei locali suggestivi, il Pipa Club è un piccolo locale al primo piano di un palazzo all’interno della piazza. È impossibile notarlo senza conoscerlo, non ci sono insegne o cartelli che ne indicano la presenza ma l’ambiente è incredibilmente piacevole. Non potrete non amare l’atmosfera rilassata e bohémien e la varietà delle persone che lo frequentano. Basterà suonare al campanello e una persona verrà ad accogliervi conducendovi all’interno di un grande appartamento con stanze tutte comunicanti fra loro. Lo stile dell’arredamento vintage è ispirato al celebre investigatore e fumatore di pipa Sherlock Holmes. Per i drink, lasciati ispirare dal loro gusto, non te ne pentirai!
Museo delle cere a Barcellona e il Bosc de Les Fades
All’altezza dell’ultima fermata della metro che percorre la Rambla (Dressanes, linea verde) c’è il museo delle cere di Barcellona. Se avete già visitato altri musei delle cere, saprete bene cosa aspettarvi. Per chi non ci fosse mai stato, troverà al suo interno più di 120 figure, distribuite in 28 spazi interattivi, con protagonisti contemporanei della musica, dello sport, della cucina, del cinema che convivono con alcuni dei personaggi storici che hanno accompagnato il museo fin dalla sua nascita. Il costo del biglietto d’ingresso è di 20€. Se deciderai di includerlo nella lista di cosa visitare a Barcellona, non potrai perderti il negozio “Passaggio del Tempo” completamente dedicato all’arte giapponese degli origami. E soprattutto, non dimenticare di fare una piccola pausa al Bosc de Les Fades (Il bosco delle fate). Entrare in questo delizioso bar è come immergersi in una foresta magica. Il bar è pieno di alberi e vegetazione e c’è anche un piccolo ponte sopra una fontana. Nani , cascate , una camera da letto con una donna che levita in un angolo … e tanti altri dettagli che ti porteranno in un mondo fantastico. Ah, e ovviamente in filodiffusione suoni e rumori della foresta. Suddiviso in diverse sale, tutte decorate secondo diversi temi, è ricco di angoli dove bere in coppia o con gli amici. Non si può dire che si tratti di un locale proprio economico ma è assolutamente da vedere, soprattutto per chi viaggia con bambini.
Posti da visitare a Barcellona: il Mirador de Colom e l’Aquarium di Barcellona
A questo punto, siamo giunti alla fine della Rambla. In Plaça Portal de la Pau, si erge maestoso Mirador de Colom, monumento a forma di colonna eretto per celebrare Cristoforo Colombo. Fu inaugurato nel 1888 per la Esposizione Universale e fu fatto costruire per celebrare il famoso scopritore che aveva scelto proprio Barcellona come porto in cui attraccare di ritorno dopo il suo primo viaggio in America. Al costo di 5,40€ è possibile acquistare un biglietto per salire all’interno della colonna, fino al belvedere situato a 60 metri di altezza. Da quell’altezza si può godere della Rambla vista dall’alto e di una splendida vista sul porto. Continuando a passeggiare, si raggiunge il suggestivo porticciolo, casa di decine e decine di gabbiani (se ne avete paura, forse è meglio non passarci).
Proprio nei pressi del Mirador, subito dopo il ponte di legno c’è anche un grande centro commerciale: il Mare Magnum. L’ideale sarebbe fare un rapido giro o, eventualmente, tenerlo in considerazione nel caso in cui non ci sia altro da vedere. Ma sarà dura: Barcellona è molto grande e ricca di attrazioni. Il tempo non sarà mai abbastanza. Alle sue spalle, infatti, c’è anche l’Aquarium di Barcellona, perfetto per chi viaggia con bambini (ma non solo). Il costo dei biglietti è di € 21 per gli adulti, di €16 per bambini dai 5 ai 10 anni, €8 per bambini di 3-4 anni e gratuito per bambini fino ai due anni.
A questo link potrete, invece, consultare gli orari di apertura.
Cosa ne pensano i turisti della Rambla?
La Rambla rappresenta il centro di Barcellona e il fatto di essere sempre così meravigliosamente viva, non può che renderla splendida agli occhi di chi la visita. L’unica cosa alla quale fare attenzione quando si passeggia sulla Rambla sono i borseggiatori (sia di giorno che di notte) e a soggetti che cercheranno di vendervi di tutto, anche prodotti non proprio legali. Queste sono alcune delle opinioni di chi l’ha già vista, se vuoi dare un’occhiata alle altre, puoi leggerle qui.
La Rambla di Barcellona: come arrivarci
Una volta giunti all’aeroporto El Prat di Barcellona, per raggiungere la Rambla avrete due opzioni:
- Scegliere l’aerobus: al costo di 5,90€ vi accompagnerà dal terminal dell’aeroporto fino a Plaça de Catalunya. Il biglietto potete farlo in una delle macchinette presenti all’interno dell’aeroporto o, in alternativa, sull’autobus. Non c’è variazione di prezzo a seconda delle due opzioni.
- Scegliere la metropolitana: Basterà prendere la Linea 9 (L9 – arancione) e scendere alla stazione Zona Universitaria (l’ultima della linea). A quel punto fare cambio con la Linea 3 (L3 – verde) e scendere a Catalunya). Scegliendo la metro, il biglietto andrà validato due volte. Per questo motivo, è consigliabile scegliere il T-Casual (11,35€) o il T-Dìa (10,50€). Con il primo avrete a disposizione dieci corse, con il secondo potrete viaggiare tutto il giorno senza limite di corse.