Duomo di Torino e Cappella della Sacra Sindone: alla scoperta di un gioiello nascosto

Cosa fare a Torino? Sicuramente non perdersi la bellezza rinascimentale della sua cattedrale! Una costruzione da visitare a Torino assolutamente, non solo per le particolarità architettoniche (tra cui un’illusione ottica), ma anche per il contenuto. Nel Duomo di Torino è infatti conservata la Sacra Sindone, reliquia misteriosa che ancora a tutt’oggi fa discutere e spacca il mondo della Scienza e della Religione. Tra simboli nascosti, profezie magiche, architettura illusionistica e pregio artistico, venite alla scoperta del Duomo di Torino e della Cappella della Sacra Sindone!

Cosa visitare a Torino: il Duomo e la Sindone

Torino è una città magica che unisce in modo unico e inconfondibile un passato ricchissimo di storia con una vasta apertura sul futuro. Se cercate cosa vedere a Torino, lasciatevi consigliare il Duomo di Torino e la cappella della Sacra Sindone. Abbiamo pensato per voi a una guida per arrivare preparati alla visita, in modo da riuscire a scorgere tutti i simbolismi, i misteri e i significati nascosti di questa cattedrale, con qualche aneddoto curioso. Ecco tutto quello che c’è da sapere per non perdere nessun dettaglio di questa importante meta culturale e religiosa!

Il Duomo di Torino: storia e origini

Dover scegliere, quando si tratta di Torino, cosa vedere, è veramente arduo. Nella nostra lista delle cose da vedere a Torino entra però a pieno titolo il Duomo, con il suo prezioso contenuto: la Sacra Sindone.
Il Duomo di Torino è rappresentato dalla cattedrale di San Giovanni Battista, luogo di culto che affonda le sue radici nell’epoca paleocristiana (IV secolo circa). Al contrario di altri duomi, come il Duomo di Napoli, per esempio, quello di Torino appare più raccolto, la sua presenza nel contesto cittadino potrebbe quasi passare inosservata, se non nascondesse al suo interno tesori e misteri da scoprire.
La struttura sorge a pochi dall’area archeologica (altrettanto meritevole di una visita), su un luogo di culto pagano trasformato poi in tre chiese distinte. I resti delle fondamenta sono ancora visibili accedendo al Museo Diocesano. La chiesa acquistò pregio e valore durante la dominazione longobarda. Grazie alla regina Teodolinda, infatti, si deve anche la scelta di San Giovanni Battista quale patrono della città, che lo festeggia ogni 24 giugno.
cattedrale di san giovanni battista torino
Alla fine del 1400, le tre chiese vennero demolite per fare posto all’attuale costruzione rinascimentale ad opera dell’architetto e scultore Amedeo da Settignano. La prima pietra del Duomo di San Giovanni Battista è stata posata nel luglio del 1491 dalla duchessa Bianca di Savoia, e nel 1505 la chiesa è stata consacrata. Solo più tardi venne aggiunta la cappella della Sindone, punto di collegamento tra il duomo e il Palazzo Reale.
Nei secoli successivi, lavori di restaurazione e ampliamento hanno via via arricchito sia la struttura architettonica che le opere d’arte al suo interno. Tra i lavori di restauro più importanti, quelli a seguito del gravissimo incendio dell’aprile del 1997. L’incidente mise in pericolo non solo la struttura del Duomo di Torino, ma anche la Sacra Reliquia al suo interno. Solo il lavoro incessante ed estenuante dei Vigili del Fuoco scongiurò il peggio.

san giovanni battista torino

Architettura della Cattedrale di Torino

Tra i posti da visitare a Torino, il Duomo spicca non solo per importanza religiosa, ma anche per ciò che rappresenta a livello artistico. Non a caso, il vescovo e cardinale Domenico Della Rovere, che lo commissionò, fece progettare una scalinata che lo ergesse a edificio più alto, o almeno più alto del castello dei duchi di Savoia.
In ogni caso, quando si parla di cattedrali, si è soliti pensare a imponenti chiese gotiche dominate da guglie affilate e archi a tutto sesto. Il Duomo di Torino, invece, è un perfetto (e unico) esempio di architettura rinascimentale, lontano dalle linee taglienti del gotico medievale e dalle forme più morbide, rigorose e pulite.
Se cercate cosa vedere a Torino in un giorno, probabilmente non avrete tempo di esplorarne l’interno, ma una rapida occhiata all’esterno può raccontare molto, se sapete cosa guardare.
Accomodatevi su una delle panchine di pietra che delimitano la piazza antistante, ignorate i fili del tram e osservate la cattedrale di fronte a voi. La facciata, in marmo bianco di Bussoleno (una novità, ai tempi), è divisa in tre portoni. Al di sopra del portone principale, il centrale, troviamo un timpano, e ai lati due volute, come imponeva il canone artistico dell’epoca.

Al centro del timpano vi è lo stemma del cardinale Della Rovere (un cappello cardinalizio, una quercia e una croce).
Sulla sinistra, la torre campanaria in stile romanico risalente al 1356. Dei suoi 60 metri di altezza, gli ultimi 12 sono costituiti da una cella campanaria in marmo in stile barocco, aggiunta nel 1720. Alle spalle della cattedrale, è possibile ammirare poi la meravigliosa Cupola del Guarini. Tramite una galleria accessibile dal Museo Diocesano è poi possibile arrivare alla torre.
All’interno, vi accoglie una struttura a croce latina. Percorrendo le navate troverete opere pittoriche e sculture marmoree e lignee degli artisti che si sono succeduti nel corso dei secoli. Inoltre, all’interno della Cattedrale di Torino sono sepolte persone che hanno avuto rilevanza nella storia della città torinesi e non, con cariche religiose e pubbliche. Concedetevi un momento per ammirare la Tribuna Reale, opera dell’architetto Francesco Valeriano Dellala di Beinasco voluta dal Re Vittorio Amedeo III di Savoia nel 1775. Sulla controfacciata, la riproduzione dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci (un’opera da ben 900 chili).
Una curiosità: l’organo a canne che vedete nel transetto destro risale al 1874 e conta un totale di 3498 canne.

duomo torino

Curiosità, misteri e leggende sul Duomo di Torino

Torino, si sa, è una città mistica, misteriosa, esoterica e a tratti inquietante e ricca di enigmi. Il duomo di Torino non fa eccezione, quindi ecco alcune curiosità sconosciute ai più:

  • In tutta Torino, se aguzzate la vista, troverete volti demoniaci e maschere mostruose ad osservarvi. Le scorgete tra le decorazioni in ferro battuto dei balconi, sui batacchi dei portoni, in cima alle finestre e scolpite nel marmo. Il loro significato è un mistero, si dice siano muti e spaventosi protettori delle case e di chi le abita. Non fa eccezione la Cattedrale di Torino, sulla cui facciata ne potrete trovare diverse che vi osservano minacciose.
  • San Giovanni Battista si festeggia il 24 giugno, festa originariamente pagana legata al solstizio d’estate. È l’unico santo che si celebra in occasione della sua nascita (esattamente 6 mesi prima di Cristo), piuttosto che della morte.
  • Un altro elemento che riporta al misticismo di cui è pervasa Torino sono le fondamenta del Duomo. Come detto, sorge sulle rovine di tre chiese abbattute, richiamando il concetto di “tre in uno” della Trinità. Ma non solo: la Cattedrale di Torino non è l’unica ad avere questa peculiarità. Insieme a lei, quelle di Rouen e Amiens. Non a caso esiste un’antica profezia risalente al 1600 che le accomuna.
  • Sul lato della chiesa che dà sulla piazza Reale, si trova una curiosa meridiana. Non solo i segni zodiacali sono visibili solo ed esclusivamente in determinate condizioni di luce e sono inusualmente disposti in verticale. In più, questo enigmatico zodiaco parte dal segno del cancro. Indovinate in quale segno ci troviamo il 24 giugno?
  • Nel 1334, l’abate Prever, un uomo stimato e amato da tutti, stramazzò al suolo mentre celebrava la messa nel duomo di Torino. La salma venne letteralmente presa d’assalto: le vesti strappate a brandelli e i capelli motivo di rissa furiosa tra fedeli, che subito dopo si riversarono nel confessionale!
cattedrale torino
  • Anche il campanile ha una sua storia: nel 1491 crollò in parte, colpendo a morte un passante. In un’altra occasione, le campane precipitarono misteriosamente al suolo. Per ricomprarle, la Chiesa finanziò l’acquisto tramite la vendita di indulgenze.
  • Si dice che, fino al 1593, all’interno della Cattedrale di Torino era custodito un dito di santa Caterina (secondo altre versioni, una falange di santa Rita), un pezzo della tunica di San Francesco e addirittura un frammento delle vesti di Gesù. Tutte queste reliquie, ad oggi, sono scomparse.
  • Leggenda vuole che una strega predisse un doppio spargimento di sangue all’interno del Duomo. Nessuno le credette, e venne bruciata al rogo. Pochi giorni dopo, però, durante la messa di Pasqua, un sicario uccise Garibaldo, duca di Torino, staccandogli di netto la testa con la spada. L’assassino fu subito ucciso dalla folla, e i due fantasmi vagano ancora nelle cripte.

La cappella della Sacra Sindone tra scienza e religione

L’aspetto architettonico e artistico della Cattedrale di Torino sono degni di nota, ma ruolo di primo ordine riveste indubbiamente la Sacra Sindone. Questo lenzuolo di lino tessuto a spina di pesce, lungo 4 metri e largo circa 1 m, mostra l’impronta del corpo e del volto di un uomo, le cui sembianze e i cui segni di tortura e morte sarebbero del tutto compatibili con quelli sofferti da Gesù Cristo. Si presume, quindi, che sia il sudario che avvolgeva il cadavere alla sua morte, come riportato nei Vangeli.
Al di là degli esami scientifici eseguiti in epoca moderna (tra cui quello del carbonio 14, che ha datato il Telo tra il 1200 e il 1300), la Chiesa stessa ha assunto posizioni discordanti nel corso della storia. Dapprima, infatti, ne ha negato l’autenticità, attribuendo l’opera a un artista sconosciuto, salvo poi ribaltare il parere nel 1506 e, nel XX secolo, astenersi dall’esprimersi ufficialmente.

La Sindone del duomo di Torino è menzionata per la prima volta nel 1353, quale dono da parte del cavaliere Goffredo di Charny alla chiesa della cittadina di Lirey. Come ne sia entrato in possesso resta, però, un mistero. Solo nel XX è stato ritrovato nella Senna un medaglione raffigurante la Sindone e lo stemma del suo casato.
Ben presto la reliquia scatena dibattiti teologici che portano alla conclusione che si tratti di un falso. Inoltre, più tardi un pittore sconosciuto confessa di averla dipinta. Secondo gli storici, la disputa nacque da questioni economiche. Era infatti importante che la Sacra Sindone fosse dichiarata falsa per frenare gli introiti del pellegrinaggio a Lirey, che penalizzava le entrate economiche della cattedrale della vicina città di Troyes. La questione si risolse infine con un compromesso: la reliquia poteva essere esposta solo quale “icona della Passione di Gesù”, quindi ammettendone implicitamente la falsità.
Successivamente, si aprì la contesa della proprietà della Sacra Sindone tra nobili e chiesa. Margherita di Charny, figlia di Goffredo II, decise infine di venderla ai duchi di Savoia, che riservano al Telo Sacro una cappella a Chambéry, capitale del ducato. Quando Torino divenne la nuova capitale, la reliquia fu finalmente collocata nella sistemazione attuale.

cappella sindone

Dove e come vedere la Sacra Sindone

Se nella vostra lista delle cose da visitare a Torino c’è anche la Sacra Sindone, però, c’è una brutta notizia per voi: al momento non è possibile accedere alla cappella della Sacra Sindone in visita, in quanto si trova nell’ultima cappella della navata sinistra, sotto la Tribuna Reale, custodita all’interno di una apposita teca per la conservazione in atmosfera controllata, a sua volta alloggiata in una cassa metallica, quindi non visibile al pubblico.
Ad ogni modo, lungo la navata sinistra del Duomo troverete degli schermi che trasmettono a ripetizione dei video esplicativi relativi alla reliquia e per ogni informazioni è possibile rivolgersi ai volontari (riconoscibili dal giubbetto viola).
In alcune occasioni la reliquia è stata mostrata ai fedeli pubblicamente (le cosiddette “ostensioni”): l’ultima, solo televisiva, l’11 aprile 2020. In ogni caso, il sito ufficiale dedicato alla Sacra Sindone ha creato un interessantissimo tour virtuale in cui si può osservare nel dettaglio la reliquia.

Cappella della Sacra Sindone: orari, storia e architettura

La Cappella della Sacra Sindone di Torino è un’opera progettata al fine di contenere la reliquia, voluta dal duca Carlo Emanuele I di Savoia. Inizialmente commissionata a Carlo di Castellamonte, mentre i progetti di ampliamento passarono tra le mani di numerosi artisti che apportarono diverse modifiche. Il progetto finale, finito di realizzare nel 1679, è ad opera di Guarino Guarini, il quale rafforzò la struttura e modificò completamente la cupola.
La base della costruzione è quadrata e comprende parte del Palazzo Reale e della Cattedrale. Per quanto riguarda l’interno, invece, la struttura della cappella della Sacra Sindone del Guarini è una pianta circolare che si sviluppa in altezza. Il connubio di geometria ed equilibrio è dato anche dall’attenta scelta dei materiali impiegati (scheletro di pietra racchiuso dalla muratura).
I marmi scuri (nero e bigio di Frabosa) ricoprono i pavimenti e buona parte delle strutture visibili, creando un effetto cromatico di sfumatura dal buio verso la luce. Il connubio tra colori, proporzioni ed elementi architettonici crea una sorta di percorso emotivo. Si parte dagli enormi portali neri dell’entrata della cattedrale per essere trascinati verso le scalinate che portano alla cupola. Da qui, provate a guardare dal basso verso l’alto e capirete la sensazione di religioso, composto e sottomesso sbalordimento che voleva ottenere il Guarini. E non solo: il sapiente utilizzo di colori e proporzioni crea l’illusione ottica di altezza, leggerezza e slancio. La cupola sul duomo di Torino, esagonale, porta sei livelli di archi ribassati e sovrapposti in misura decrescente, dando l’illusione ottica di maggiore slancio e altezza.

cappella sacra sindone
Al centro della cappella si trova un imponente altare in stile barocco progettato dal Bertola, che fino al 1993 ospitava una teca di vetro e argento in cui era conservato il Sacro Telo.
Relativamente all’architettura esterna, dalla cappella della Sindone di Torino  si innalza una struttura poligonale scandita da sei grandi finestroni ad arco e sei livelli di archi in stile gotico che si protendono verso l’alto, da cui entra la luce. A sovrastare, morbide linee arcuate che formano delle aperture dallo stile orientaleggiante e che contribuiscono a dare l’idea di altezza verso il Cielo, tipica gotica.
Grazie ai lavori a seguito dell’incendio del 1997, la cappella della Sacra Sindone, dopo il restauro è entrata a far parte della visita dei Musei Reali di Torino.
Al suo interno lo spettatore non può non restare incantato dai portali in marmo nero che conducono alle scalinate da cui si accede ai vestiboli, delimitati anch’essi da tre imponenti colonne in pregiatissimo marmo nero.

cappella della sacra sindone

Curiosità e significati nascosti della Cappella della Sindone

Ogni dettaglio della cappella della Sacra Sindone di Torino porta con sé un significato simbolico ben preciso vediamone alcuni:

  • La scalinata è in penombra, i vestiboli e l’altare in semi-penombra e la cupola illuminatissima. La luminosità graduale è un elemento di grande coinvolgimento emotivo e molto suggestivo per lo spettatore, che viene quasi accompagnato verso una rivelazione mistica. Questo effetto si ottiene grazie all’incontro tra i colori scuri dei marmi in basso e le grandi aperture dei finestroni in alto.
  • La particolare forma e disposizione degli archi all’interno della cupo creano un’illusione ottica. Lo spettatore percepisce la diversità tra i vari livelli, ma il cervello si aspetta che ogni livello sia identico a quello precedente. Questa illusione ottica creata dal Guarini all’interno della Cappella di Torino è attualmente oggetto di studi da parte del Dipartimento di Matematica dell’Union College di New York.
  • L’utilizzo dei colori non è casuale e non ha una mera funzione architettonica e stilistica. Il marmo nero richiama innanzitutto il sepolcro e il dramma della Passione di Cristo. Inoltre, i marmi che dal nero sfumano verso il grigio e infine verso la luce che filtra dalla cupola via via che si alza lo sguardo rimanda al concetto di morte di Cristo, che passa dalla sofferenza, alla morte, al sacrificio e infine in vita e gloria eterna (“andar salendo entro la terra”, citando lo stesso Guarini).

  • I pavimenti, neri, sono decorati da una serie di stelle bronzee che, catturando i raggi del sole, creano dei giochi di luce raffinati sulle pareti. Il significato di queste stelle (così come delle linee ondulate esterne) è collegato al mondo cosmologico e astrologico. Allo stesso modo, lo schema della base della cappella ricalca quello dell’eclissi di sole (come disegnato dallo stesso Guarini).
  • La cappella della Sacra Sindone di Torino subì ingenti danni a seguito dell’incendio che si verificò nella notte tra l’11 e il 12 aprile 1997, causato da un corto circuito, mettendo a repentaglio anche la Sacra Sindone, salvata in extremis dai pompieri.
  • Le decorazioni, anche strutturali (come le colonne, i vertici della planimetria, i pennacchi e gli archi sottostanti la cupola) sono ripetute a tre a tre, numero sacro in quanto chiaro rimando alla Trinità, ma anche numero di giorni che Gesù trascorse nel sepolcro. Allo stesso modo, sono presenti forme geometriche richiamano la perfezione divina: il cerchio, il triangolo e la stella, richiamo anche alla volta celeste.
  • Una curiosità “tecnica”: durante i lavori di restauro, non è stato possibile utilizzare in ogni punto della struttura e dei rivestimenti i materiali originali. In alcuni punti, infatti, si è praticata una sorta di chirurgia plastica, utilizzando malte speciali colate in appositi stampi per ricreare non solo le forme originali, ma anche i colori.
  • I torsi senza arti dipinti sui lati delle finestre delle rampe d’accesso rappresentano la condizione irrazionale della materia bruta.

Insomma, un gioiello architettonico, un luogo carico di significato religioso e di simbologia nascosta che solo l’attento osservatore saprà apprezzare appieno!

cappella sindone

Museo Diocesano

Se vi trovate a Torino, le cose da vedere inerenti al Duomo e alla Sacra Sindone non finiscono qui. Al di sotto della cattedrale di San Giovanni Battista di Torino si trova il Museo diocesano. Ubicato nella chiesa inferiore esattamente al di sotto del duomo, aveva lo scopo di ospitare le tombe della famiglia Savoia e degli arcivescovi della città. All’interno potrete osservare i resti delle tre chiese paleocristiane menzionate all’inizio, demolite per fare spazio alla costruzione attuale.
Oltre ai resti delle fondamenta delle chiese e di edifici circostanti di epoca romana e medievale, troverete reperti suddivisi per aree tematiche (battesimo, eucarestia, devozione mariana e culto dei santi). Occasionalmente il museo ospita anche mostre di arte contemporanea ed esposizioni temporanee.
Se avete intenzione di inserire il Museo Diocesano nel vostro itinerario dei luoghi da visitare a Torino, sappiate che è aperto solo il sabato e la domenica dalle 10 alle 18. Il biglietto ha un costo di 5€, ma sono presenti delle riduzioni per gli under 18, over 65, gruppi e altri convenzionati. L’ingresso è gratuito per i bambini fino ai 6 anni.
Presso il Museo Diocesano di Torino è possibile acquistare anche il biglietto per salire sulle Torre Campanaria, nei mesi da marzo a novembre.

cattedrale torino

Torino: Duomo e Cappella della Sindone, i pareri dei visitatori

Quando facciamo la lista di cosa visitare a Torino sicuramente teniamo conto anche delle recensioni che troviamo online. Il parere di chi l’ha già visitata ci può tornare utile per valutare la compatibilità con i nostri interessi. Ecco allora alcune recensioni stilate da chi ha inserito nella sua lista delle cose da vedere a Torino il Duomo e la Cappella della Sindone, mentre molte altre potrete trovarle qui.

torino da vederecosa vedere torino
cosa vedere a torinotorino cosa vedere

Duomo di Torino e cappella della Sacra Sindone: orari e info utili

Adesso che sapete tutto quello che c’è da sapere sul duomo di Torino, non vi resta che scoprire come e quando arrivare! Ecco qualche info utile sulla cappella della Sacra Sindone e sul duomo di Torino, orari che potrebbero essere soggetti a variazioni e consigli su come arrivare :

Duomo di Torino, orari:

  • Dal lunedì al sabato dalle 7 alle 12.30 e dalle 15 alle 19
  • Domenica dalle 8 alle 12.30 e dalle 15 alle 19

Duomo di Torino, orario messe:
Nei giorni feriali, le messe si celebrano alle ore 18, mentre nei giorni festivi sia alle 9 che alle 18. Durante la celebrazione delle messe non è possibile accedere alla cappella della Sindone.

Duomo di Torino, indirizzo:
Via XX Settembre 87, 10122 Torino
Per raggiungere la cattedrale di San Giovanni Battista di Torino vi consigliamo di usufruire dei mezzi pubblici, in quanto l’ingresso alle automobili è regolamentato.

  • Autobus: linee 11, 5, 51, 56, 67, 68;
  • Treno: linee SFM2, SFM3, SFM4, SFM7;
  • Metro linea M1;
  • Tram: linee 15, 4.

Cappella della Sacra Sindone orari:
Gli orari per fare visita alla Cappella sono gli stessi del Duomo, mentre se volete fare visita al museo della Sindone distante circa 10 minuti dal Duomo,  in via San Domenico 28, gli orari di apertura sono: tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00.
Non è possibile conoscere in modo preciso quando verrà fatta invece la prossima ostensione pubblica, questo perché è il Papa a decidere quando mostrare al popolo le reliquie, essendo di proprietà della Chiesa, dopo la concessione di re Umberto II di Savoia.
Al Museo della Sindone si può approfondire l’evoluzione dello studio della reliquia nel corso dei secoli attraverso reperti documentali e fotografici di grande interesse. Inoltre, vi è conservato il contenitore impiegato per il trasporto definitivo della Sindone a Torino nel 1578.

Close
© 2021 Cose di Viaggio è un sito Giddy Up Srl - P.IVA 14849541009
Close