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Napoli cattedrale: un po’ di storia
La zona dove oggi è posto il Duomo di Napoli si chiamava Platea Summae e nel corso della sua storia ha ospitato diversi edifici sacri: templi pagani, le cappelle e il battistero di San Giovanni, alcuni dei quali persi nel corso degli anni, altri invece ancora esistenti adesso ma che sono stati comunque danneggiati dagli anni e da eventi naturali come l’eruzione del Vesuvio e il sisma del 1349 che fece crollare la facciata originaria e la torre campanaria. Questi eventi sfortunati sono stati però in realtà la fortuna del Duomo di Napoli che ha subito infatti lavori di ricostruzione in stile barocco che ancora oggi affascinano i turisti. Dopo il terremoto infatti vennero costruiti la la Reale Cappella del tesoro di San Gennaro e la Cappella del Succorpo, luoghi che ogni anno accolgono tantissimi turisti. Un ulteriore lavoro di restauro verrà portato avanti poi alla fine della Seconda guerra mondiale quando dopo i bombardamenti, tra il 1969 e il 1972, ci fu l’esigenza di consolidare l’intero edificio.
Fu proprio durante questi lavori di restauro che vennero portati alla luce resti archeologici romani, greci e dell’alto Medioevo.

Il Duomo di Napoli: come si presenta la cattedrale
Siete a Napoli e avete deciso di andare a visitare la cattedrale simbolo della città? Ecco allora punto per punto le bellezze che vi ritroverete davanti:
- la facciata: nel corso degli anni è stata ristrutturata più volte fino ad arrivare nell’800 ad avere, grazie all’architetto Errico Alvino, uno stile gotico. Alta circa 50 metri è in marmo e ha ai lati due torri campanarie incomplete. Presenta poi tre portali, due laterali e uno centrale al di sopra dei quali ci sono elementi decorativi tipici dell’arte gotica. A sorreggere il portale centrale poi ci sono due leoni in marmo creati dallo scultore Toscano Tino di Camaino, autore anche della Madonna con il bambino posta sopra il portale. Essi non furono distrutti dai terremoti e di questi la porta di destra veniva aperta solo per celebrare San Gennaro o in casi straordinari come una funzione religiosa di un membro della famiglia reale.
- interno del Duomo: a Napoli il Duomo, specie la navata centrale, come abbiamo detto, è stato restaurato più volte nel corso degli anni, con lavori che hanno modificato e reso più moderno l’aspetto. Ad oggi la cattedrale ha una croce latina a tre navate, per ricordare la croce di Gesù. Di queste la più profonda, lunga 100 metri, porta all’abside (elemento ripreso dalla struttura del ‘300). Le navate poi sono decorate con opere di Luca Giordano che ha dipinto tra i tanti soggetti i Santi Patroni di Napoli.
- la controfacciata: sono da rilevare qui i monumenti che rappresentano nell’ordine Carlo Martello, Clemenza d’Asburgo sua moglie e il monumento sepolcrale di Carlo I d’Anjou posto in alto.
- la pavimentazione: per quanto riguarda la pavimentazione, la famiglia Caracciolo aveva l’esclusività di porvi lapidi e stemmi di famiglia, situazione che venne modificata dal Cardinale Spinelli che fece risistemare a sue spese il pavimento di coro e transetto.
- la Navata sinistra: formata da tre navate con colonne in stile corinzio è sede di un importante area archeologica. Qui vi è l’accesso per la basilica Paleocristiana di Santa Restituta che si trova sotto il Duomo, dove sono presenti resti della città greco-romana e il battistero di San Giovanni in Fonte risalente al IV secolo.
- la navata destra: progettata dal frate Francesco Grimaldi prima e da Bernucci e di Conforto poi, questa navata permette l’accesso alla cappella del tesoro di San Gennaro, patrono di Napoli. Ideata nel 1527 la cappella, detta anche Succorpo, nasce come ringraziamento nei confronti di San Gennaro, per aver liberato Napoli dalla guerra franco-spagnola, dal colera e per aver protetti i napoletani dall’eruzione del Vesuvio. Nel 1646 fu inaugurata la Real Cappella del Tesoro votata a San Gennaro, dove sono raccolte le sue reliquie e il tesoro offerto da imperatori e nobili. Ad oggi la cappella presenta forme rinascimentali e armoniose, idea dell’architetto Tommaso Malvisto al quale fu assegno il restauro che lavorò in profondità per la creazione della cripta rifinita in marmo.
Duomo di San Gennaro: curiosità e il miracolo del Santo patrono di Napoli
Al Duomo di Napoli, San Gennaro riveste un ruolo cardine, come patrono e protettore della città e a lui sono legate di anno in anno, secondo la leggenda, le sorti della città di Napoli. In date ufficiali, tre volte l’anno San Gennaro mostra la sua vicinanza al popolo compiendo quello che ai più è conosciuto come “il miracolo del sangue di San Gennaro”. Le date nelle quali accade il miracolo sono il 19 settembre, il 16 dicembre e la prima domenica di maggio, quando il sangue del patrono viene esposto ai fedeli che sperano si sciolga. Ad attendere il miracolo ci sono le “parenti” ossia le donne del popolo che inneggiano canti per augurare la buona riuscita del miracolo, in attesa del cardinale che esponga l’ampolla con il sangue fluido e del suo compare che indica l’avvenuto miracolo sventolando un fazzoletto.
Ma perché le donne che partecipano alla celebrazione vengono chiamate parenti? La denominazione probabilmente deriverebbe dalle donne anziane che discendono da San Gennaro e da Eusebia, la donna che si narra abbia raccolto il sangue di San Gennaro dopo la sua morte e che farebbe avere alle “parenti” di oggi una lontana parentela con il Santo, al punto da chiamarlo “faccia ‘ngialluta”. Durante l’attesa del miracolo le donne pregano per il ritorno di San Gennaro, sperando in una sorta di resurrezione intonando la famosa frase “San Gennaro pensaci tu!” ripetuta spesso dai napoletani in momenti di difficoltà.

Un’altra curiosità legata alla chiesa del Duomo di Napoli è che è stata soggetto di una delle novelle del Decameron, con precisione quella di Andruccio da Perugia, scelta da Boccaccio come ambientazione per una sua storia dopo aver visitato il Duomo e in particolare la cappella Minutolo, dedicata a San Pietro e Sant’Anastasia e posta a desta dell’abside.

Napoli Duomo: i pareri della gente comune
Cosa vedere a Napoli? Sicuramente dopo le tante informazioni tecniche e curiosità sul Duomo di Napoli avrete capito che vale la pena visitarlo, ma per conoscere meglio cosa troverete una volta giunti alla Cattedrale ecco alcune recensioni lasciate dai turisti che hanno fatto visita al Duomo, da leggere anche sul sito di Trip Advisor alla pagine dedicata.
C’è chi la considera una delle tante meraviglie della città
E chi consiglia di andare a visitare non solo il Duomo ma in particolar modo la cappella di Santa Maria Assunta e la cappella di San Gennaro
Duomo di Napoli: orari e come arrivarci
Ecco infine alcune informazioni utili sugli orari e su come arrivare a vedere uno dei posti da visitare a Napoli più affascinanti e ricchi di storia.
Al Duomo di Napoli i prezzi da conoscere sono solo quelli per l’ingresso al battistero che ha il costo di €2, mentre l’ingresso alla Chiesa è gratuito.
La Cattedrale si trova in Via Duomo 147, ed è aperta tutti i giorni dalle 8:00 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19:00 nei giorni feriali, dalle 08:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:30 nei festivi.
Per arrivare facilmente alla Cattedrale di Napoli potrete utilizzare:
- Metro: Museo, linea 2 e Cavour, linea 1.
- Autobus: linee E1, R1 e CS.
Inoltre ecco una lista delle bellezze da vedere poco distanti dal Duomo di Napoli:
Basilica di San Lorenzo Maggiore a 265 m;
Museo Archeologico Nazionale a 795 m;
Via San Gregorio Armeno 356 m;
Basilica di San Domenico Maggiore 624 m;
Cappella di Sansevero 558 m.