Cappella Brancacci: ecco cosa si nasconde nella Chiesa di S. Maria del Carmine

La Cappella Brancacci è un piccolo capolavoro custodito all’interno della Chiesa di S. Maria del Carmine a Firenze: opera di tre grandi artisti, Masaccio, Masolino da Panicale e Filippino Lippi, che l’hanno affrescata da cima a fondo con episodi tratti dall’Antico Testamento e dagli Atti degli Apostoli. Il suo simbolo indiscusso è la Madonna del Popolo, anche conosciuta come Madonna del Carmine, posta al di sopra dell’altare marmoreo da cui osserva serena i visitatori, con la saggezza che si addice alla personificazione della Chiesa e lo sguardo materno di una guida, umana e spirituale.

La Chiesa di S. Maria del Carmine, Firenze

Una facciata modesta, incompiuta, di nudo laterizio, ecco come appare la Chiesa di S. Maria del Carmine che ospita al suo interno cinque cappelle, tra cui la Cappella Brancacci: una delle cose da vedere a Firenze assolutamente! Essa spicca per la ricchezza delle decorazioni, nate dal lavoro sinergico di tre altissime personalità della storia dell’arte fiorentina: Masaccio, definito per l’epoca un rivoluzionario, Masolino, noto per la sua delicatezza e Filippino Lippi alla precisione infallibile. Vediamo insieme cosa aspettarci in una visita alla Cappella Brancacci e tante informazioni utili sugli orari e su come arrivare.

Chiesa S. Maria del Carmine

Cappella Brancacci: un po’ di storia

La Cappella, proprietà della famiglia Brancacci nel ‘300, è stata modificata su commissione di Antonio Brancacci a partire dal 1387. Masolino fu incaricato di affrescare la storia del santo patrono della famiglia, San Pietro, durante il ‘400, anno in cui subentrò Felice Brancacci.
I lavori hanno subito diverse battute d’arresto e i due artisti che vi erano addetti, Masaccio e Masolino, si sono saltuariamente alternati fino alla loro definitiva interruzione a causa dell’esilio di Felice Brancacci nel 1436. Gli affreschi sono stati eseguiti in contemporanea, con l’utilizzo di un solo ponteggio e in un clima di stretta collaborazione. Le cifre stilistiche si confondono tra loro, le opere sembrano talvolta eseguite dalla mano di una sola persona.

Chiesa S. Maria del Carmine

Diversi anni dopo, Filippino Lippi ha ultimato l’incompleta Resurrezione del figlio di Teofilo e San Pietro in cattedra. Tutte le opere direttamente riferite alla famiglia Brancacci sono state eliminate su ordine dei Medici, osteggiati dallo stesso Felice Brancacci alleatosi con gli Strozzi, complici dell’allontanamento di Cosimo de’ Medici da Firenze.
Dopo il ritorno della famiglia Brancacci, Filippino Lippi ha potuto completare la cappella, cercando di attenersi il più possibile ai colori e allo stile utilizzati dai suoi predecessori. Ciononostante, il suo sapiente studio delle forme e del chiaroscuro rende i suoi interventi facilmente riconoscibili.
Con la ristrutturazione settecentesca, la Chiesa di Santa Maria del Carmine è stata abbellita da decorazioni barocche, tra cui quelle di Domenico Stagi e Giuseppe Romei, a cui sono attribuiti gli affreschi della navata e della cupola. Prima di giungere alla Cappella Brancacci, autentico capolavoro dell’arte rinascimentale, potrai ammirare la Crocifissione di Giorgio Vasari sulla destra, insieme con altri importantissimi affreschi, come la Visitazione di Lomi, i Funerali di Sant’Alessio di Monaldi, l’Adorazione dei Magi di Pagani e l’Annunciazione di Poccetti.

Chiesa S. Maria del Carmine

I decori in metalli preziosi che adornano  la Cappella Brancacci risalgono al ‘500, periodo in cui viene anche restaurata a seguito della caduta della famiglia regnante a Firenze. Nel ‘600, i personaggi nudi vengono agghindati di foglie e rami, secondo i canoni stabiliti da Cosimo III, e le vele della volta a crociera del Masolino vengono sostituite da una cupoletta su cui Vincenzo Meucci realizza la Madonna che dà lo scapolare a san Simone Stock. Risale a questo periodo anche l’ampollosa finestra barocca che va a rimpiazzare la precedente bifora gotica.
Gli affreschi vengono danneggiati dal disastroso incendio del 1711 e nuovamente restaurati, sebbene permangano danni irreparabili. Circa settant’anni dopo, i marchesi de Brancas rinunciano ad ereditare la cappella, nonostante fossero discendenti della famiglia Brancacci, e la cedono alla famiglia Ricciardi, di cui è visibile lo stemma ai lati dell’altare.

Cappella Brancacci

Cappella Brancacci: le varie opere da ammirare al suo interno

Cosa vedere a Firenze, nella Cappella Brancacci? La risposta è: tutto. Aguzza lo sguardo e non perderti nemmeno un centimetro di questa meraviglia, che non ha nulla da invidiare a luoghi d’interesse come gli Uffizi o il Palazzo Vecchio.

  • La Tentazione di Adamo ed Eva è opera di Masolino, che porta nella Cappella Brancacci il suo Umanesimo, il suo studio accurato della forma e le sue linee delicate. Dettaglio molto particolare: il serpente è qui rappresentato con un volto umano. L’affresco è circoscritto ad un’area rettangolare, simmetricamente opposta alla Cacciata dal Paradiso di Masaccio.
Cappella Brancacci
  • La Cacciata dal Paradiso è tra gli affreschi della Cappella Brancacci, forse il più famoso. Caratterizzata da linee più vigorose, dalla drammaticità dei corpi contorti e dei visi, disperati per la rottura del rapporto di fiducia con Dio. Mentre la Tentazione di Masolino esprime una raffinatezza eterea, emotivamente distante, impressa su corpi dalla perfezione statuaria, in questo capolavoro di Masaccio si percepisce tutta l’umanità dei due personaggi e la veemenza del Creatore, che invia il suo angelo a minacciarli con la spada, simbolo della sua furia. Se dapprima Adamo ed Eva erano simbolo di perfezione e innocenza, ora sono devastati dal rimorso e la vergogna spinge Eva a coprire la sua nudità. Non puoi visitare Firenze e non fermarti ad ammirare questa meraviglia!
Masaccio Cappella Brancacci
  • Subito dopo la Cacciata, potrai ammirare i tre atti del Pagamento del tributo, distribuiti dal Masaccio in un unico affresco. Al centro vedrai Gesù che, giunto con i suoi apostoli nella città di Cafarnao, viene fermato da un soldato romano per il pagamento del tributo. Da qui la famosa frase, detta a Pietro, “A Cesare quel che è di Cesare”: Gesù indica all’apostolo di andare a recuperare la moneta d’argento con cui il pagamento verrà effettuato, dalla bocca di un pesce che nuota nel lago poco distante. Questa scena viene raffigurata sulla sinistra e, a seguire, sull’estrema destra della tela troverai la scena del pagamento.
Cappella Brancacci
  • La Predica di San Pietro di Masolino, che segue il Pagamento del tributo, è tratta dagli Atti degli Apostoli. Varie sono le espressioni degli astanti, dal bieco stupore ad una sorpresa che sa quasi di sollievo, espressa con sorrisi e sguardi d’ammirazione. In un angolo, un vecchio sonnolento si appoggia ad una donna.
Madonna del Popolo
  • La Madonna del Popolo, pala che divide le due pareti affrescate, presenta i canoni tipici dello stile duecentesco, riscontrabili nel trono piatto e nell’accenno di tridimensionalità che si percepisce nelle pieghe del mantello. La Madonna indica il piccolo Gesù, ossia la via che i fedeli dovranno seguire per raggiungere la salvezza. Lei, con la sua eleganza e lo sguardo enigmatico, simboleggia la Chiesa. Gesù stringe tra le mani un rotolo e benedice la madre con la mano alzata. La Madonna del Popolo è stata oggetto di diversi restauri, di cui uno particolarmente nefasto che ne ha rovinato le forme e il fondo, ulteriormente appiattito da una tinta oro. Solo dopo un parziale recupero delle forme originarie, la pala è divenuta oggetto d’interesse per gli studiosi dell’arte.
Cappella Brancacci
  • Subito dopo la Madonna del Popolo, sulla parete di destra potrai osservare un altro capolavoro di Masaccio, il Battesimo dei Neofiti. Inginocchiato nell’acqua, un giovane riceve il battesimo da San Pietro, nudo e con le mani giunte in preghiera. Potrai mirare i risultati degli accurati studi anatomici del Masaccio, le pennellate nette che scolpiscono i muscoli, i volti segnati da espressioni ben definite: di devozione, attesa o solennità.
  • Tra il Battesimo dei Neofiti e la Tentazione di Adamo, si estende la Guarigione dello storpio e resurrezione di Tabita, realizzato dal Masolino. I due miracoli sono uniti, come nel Pagamento del Tributo, in un unico affresco: sulla sinistra, San Pietro e San Giovanni miracolano lo storpio a Gerusalemme, mentre sulla destra San Pietro resuscita Tabita, che si solleva dal suo giaciglio mortuario e si mette a sedere.
Cappella Brancacci
  • Nella Distribuzione delle elemosine e la morte di Anania, Masaccio illustra San Pietro e San Giovanni nell’atto di donare monete ai bisognosi e un morto disteso a terra, Anania, punito per aver dichiarato falso reddito in seguito alla vendita di alcuni terreni. Simmetricamente opposto, San Pietro risana gli infermi con la sua ombra di Masaccio: passando tra i malati, il santo li benedice con la propria ombra e consente loro di guarire dai mali che li affliggono.
Cappella Brancacci
  • San Pietro che viene visitato in carcere da San Paolo è un lavoro di Filippino Lippi, posto di fronte alla Liberazione di San Pietro dal carcere, dove si vede l’angelo di Dio che libera il santo mentre le guardie sono addormentate.
  • Ma ecco che, accanto alla liberazione, vi è la Disputa di Simon Mago e crocifissione di San Pietro. Sulla destra, la disputa tra Simon Mago e San Pietro, sui poteri di quest’ultimo, al cospetto di Nerone; sulla destra, davanti alle mura della città di Roma, la crocifissione a testa in giù del santo. Da notare la maturità artistica di Filippino Lippi, in questo affresco magistralmente recuperato in seguito all’incendio del ‘700.
Cappella Brancacci

Curiosità sulla Cappella Brancacci da scoprire prima di farci visita

Piccole chicche che potrebbero rendere la tua visita alla Cappella Brancacci ancor più interessante: per esempio, conosci il significato del nome “Masaccio”? Inoltre, aguzza lo sguardo e… potrai scorgere inaspettate comparse all’interno degli affreschi!

  • La Cappella Brancacci presentava in passato un’opera realizzata da Donatello, Consegna delle chiavi sull’altare che completava la storia di San Pietro, oggi esposta al Victoria and Albert Museum di Londra.
  • La Madonna del Popolo è stata l’unica opera della Cappella Brancacci scampata all’incendio, perché trasferita in quel periodo all’interno del convento carmelitano, facente parte dello stesso complesso della Chiesa di S. Maria del Carmine.
Cappella Brancacci
  • Conosci l’origine del soprannome “Masaccio”, attribuito al giovane pittore Tommaso di Ser Giovanni di Mòne di Andreuccio Cassài? Spiega Giorgio Vasari che questo era una storpiatura di Maso, diminutivo di Tommaso, usata per sottolineare il suo aspetto trasandato e il suo temperamento burbero.
  • Si pensa che uno degli apostoli, nel Pagamento del tributo, raffiguri Masaccio stesso o, addirittura, Felice Brancacci.
  • Nella Disputa di Simon Mago e crocifissione di San Pietro di Filippino Lippi, tre famosi artisti sono nascosti tra i personaggi delle due scene: si tratta di Dante Alighieri, Botticelli e… lo stesso Filippino!
Cappella Brancacci

Cappella Brancacci, Firenze: orari e prezzi dei biglietti

Per organizzare al meglio la tua visita ecco per la Cappella Brancacci orari e giorni di apertura:

  • da lunedì a sabato, dalle ore 10:00 alle 17:00,
  • domenica dalle 13:00 alle 17:00,
  • chiusa il martedì e nei giorni festivi.

Prezzi dei biglietti:

  • Biglietto intero: € 8,00
  • Biglietto ridotto: € 6,00
  • Visite guidate e attività per i residenti: € 5,00
  • Visite guidate e attività per i non residenti: € 2,50

Il biglietto è invece gratuito per:

  • minorenni
  • studenti e insegnanti
  • interpreti, guide turistiche e iscritti al Corso di Guida Turistica
  • portatori di handicap e accompagnatori
  • membri ICOM, ICOMOS e ICCROM
  • visitatori in possesso della Firenze Card.

Cappella Brancacci: le recensioni dei visitatori

Visitare Firenze e non vedere la Cappella Brancacci di Masaccio sarebbe un vero peccato: perderesti un’occasione unica per conoscere il meglio del Rinascimento fiorentino! Come potrai notare leggendo le recensioni su TripadVisor, i turisti sono totalmente rapiti dalle opere del Masaccio: il pittore, elogiato a più riprese da Giorgio Vasari, è autore di opere definite “vive, naturali”, i cui soggetti sono palpabili in tutte le dimensioni dell’umana essenza.

Cappella BrancacciCappella Brancacci

Cappella BrancacciCappella Brancacci

Come raggiungere la Cappella Brancacci

La Chiesa di S. Maria del Carmine dista esattamente a dieci minuti da Piazza Santa Maria Novella. Il nostro consiglio è, come sempre, quello di muoverti a piedi: partendo proprio dalla Piazza, procedi verso Via della Scala e raggiungi, poi, Piazza degli Ottaviani. Continuando su Via dei Fossi, ti ritroverai sulla sinistra Borgo Ognissanti. Troverai una rotonda che ti condurrà, alla prima uscita, verso Piazza Carlo Goldoni, dopodiché troverai sulla destra Ponte alla Carraia. Dopo averlo attraversato, procedi su Piazza Nazario Sauro e svolta a destra verso Borgo S. Frediano. Va’ a sinistra, verso Piazza del Carmine, e infine svolta a destra.

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