Cupola del Brunelleschi: tutto ciò che c’è da sapere sull’immensa copertura del Duomo di Firenze

Dopo quasi seicento anni, l’impresa di Brunelleschi continua a destare fascino e stupore. La Cupola del Duomo di Firenze, disegnata da Arnolfo di Cambio, è un monumento unico del suo genere e ancora oggi ineguagliato: con un corpo realizzato completamente in muratura, alto più di cento metri da terra e con circa cinquanta metri di diametro esterno. Genio e innovatore, Brunelleschi ha dato vita ad un’opera titanica, capace di catturare l’attenzione dello stesso Leonardo da Vinci per i metodi all’avanguardia e i macchinari con cui è stata costruita. Cose di Viaggio ti illustrerà la storia, intrigante e ricca di curiosità, della cupola fiorentina che ha conquistato l’Europa e il Mondo con i suoi numeri da capogiro e i suoi affreschi di sublime bellezza.  

Cupola del Brunelleschi: un po’ di storia

La costruzione di una simile opera, come la Cupola, durante il ‘400 apparve sin da subito un compito quasi impossibile. Il primo dilemma fu proprio l’istallazione delle cèntine, necessarie a sostenere la struttura durante la sua realizzazione: ma Brunelleschi sorprese con un progetto definito a dir poco folle, dove queste non erano addirittura contemplate, giacché la Cupola si sarebbe “sorretta da sé”.

Cupola Brunelleschi

La costruzione della Cupola di Santa Maria del Fiore fu affidata all’architetto, insieme col collega Ghiberti, dopo il concorso bandito nel 1418, dove non vi fu alcun vincitore. Fu Brunelleschi stesso ad erigere il progetto in dodici punti nel 1420, dove la Cupola del Duomo di Firenze veniva delineata, passo dopo passo, attraverso le sue indicazioni ed eventuali variazioni. Non vi era, insomma, nulla di definitivo: solo una serie di disposizioni. I lavori furono grossomodo completati nell’anno 1436 da lui solo, divenuto unico capomastro a partire dal 1423, insieme con l’onnipresente provveditore Battista di Franco. In quello stesso anno, la Cupola fu consacrata.

Cupola Brunelleschi

Si era già percepito, dopo il completamento della tribuna nel 1367, che costruire la Cupola del Duomo di Firenze non sarebbe stato semplice: ma Brunelleschi riuscì a superare ogni immaginabile aspettativa. A lui è dedicato un capitolo dell’opera di Giorgio Vasari, “Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architetti”, dove viene raccontato in che modo organizzò il cantiere e risolse le decine di problemi tecnici a cui dovette far fronte giorno per giorno, facendo riferimento all’antica architettura romana. Brunelleschi studiò infatti molto attentamente il Pantheon, durante il suo breve soggiorno a Roma. Prese, inoltre, spunto dal Battistero di San Giovanni, altra meravigliosa opera fiorentina, e dal chiacchieratissimo Mausoleo di Oljeitu in Iran.

Ma come fece esattamente Brunelleschi a costruire la Cupola di Santa Maria del Fiore? Innanzitutto, fondamentale fu alleggerirla affinché non collassasse durante la sua stessa edificazione: ma furono la disposizione dei mattoni e la presenza di due sole calotte a rendere possibile il miracolo. I mattoni disposti a “spina di pesce” fecero sì, infatti, che la Cupola si reggesse praticamente da sola, senza il supporto delle cèntine, ma col sostegno di un’innovativa impalcatura aerea.

Cupola Brunelleschi

Altri importanti accorgimenti furono adottati per rendere più agevole l’operato della manovalanza, alle prese col più grande cantiere mai visto all’epoca. Brunelleschi ideò particolari ingegni, per impedire che le intemperie disturbassero i lavori; fece allestire protezioni e impalcature dotate di pareti, affinché coprissero la vista vertiginosa, e osterie per consentire agli operai di sostare all’interno del Duomo e recuperare tempo prezioso, sprecato altrimenti per spostarsi presso altri luoghi di ristoro.

L’architetto si curò addirittura che costoro fossero sempre lucidi, facendo aggiungere acqua al loro vino durante i pasti, e li agevolò con la messa a punto di marchingegni definiti all’epoca spettacolari: fu proprio un giovanissimo Leonardo Da Vinci a illustrarli, ma di quegli schizzi ci perviene oggi ben poco.
Brunelleschi si dimostrò un uomo creativo, geniale, e dotato di una particolare e attualissima attenzione per la sicurezza dei suoi operai: pochissimi furono gli infortuni e uno soltanto il decesso, durante la costruzione della mastodontica Cupola di Firenze, che continua tutt’ora a non avere eguali nel Vecchio Continente.

Cupola Brunelleschi
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Com’è fatta la Cupola del Brunelleschi?

La Cupola di terracotta si solleva dal tamburo ottagonale del Duomo e si staglia verso il cielo di Firenze, quasi confondendosi tra i monti alle sue spalle, che Vasari notò essergli simili. Data la sua particolare forma, essa può essere definita una volta ottagonale piuttosto che una cupola vera e propria, e insieme ai tre absidi del Duomo di Firenze forma una particolare composizione a trifoglio visibile dall’alto.

Cupola Brunelleschi

È divisa in otto vele, ben visibili sulla calotta esterna che dista da quella interna un metro e venti centimetri, mentre la sua altezza è di trentaquattro metri: più i tredici del tamburo, i ventuno della lanterna, la croce e lo spazio sottostante, l’altezza complessiva del monumento ammonta a circa centosedici metri. La lanterna marmorea, realizzata grazie alla collaborazione di diversi artisti fiorentini e ultimata dal Michelozzo, fu anch’essa progettata da Filippo Brunelleschi e realizzata in forma ottagonale, ma l’architetto morì poco dopo aver completato il suo progetto nel 1446, alcuni mesi dopo l’inizio dei nuovi lavori.
Successivamente, intorno al 1468 fu realizzata dal Verrocchio la palla di bronzo montata sulla lanterna stessa. La croce del Duomo di Firenze, a sua volta, fu inserita circa tre anni dopo.

Cupola Brunelleschi
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Cupola del Brunelleschi: i rivoluzionari affreschi ispirati al Battistero di Firenze

Gli affreschi nella Cupola del Duomo di Firenze ricoprono un’area di tremilaseicento metri quadrati. Inizialmente, era stato pensato di realizzare un mosaico che richiamasse quello del Battistero, ma Brunelleschi preferì non rischiare che la sua opera divenisse pericolosamente instabile, per il peso aggiunto delle tessere. Si optò quindi per degli affreschi, che furono commissionati a Giorgio Vasari nel 1572 dal Granduca Cosimo I de’ Medici.
Si percepiva all’epoca l’influenza del movimento manierista, a cui Vasari non fu indifferente. Il grande artista fiorentino dipinse il Giudizio Universale, distribuito su otto spicchi divisi a loro volta in sei registri, rimanendo fedele alle disposizioni del Concilio di Trento sia per quanto riguarda i contenuti che la loro disposizione.

Cupola Brunelleschi

Purtroppo, anche Giorgio Vasari morì prima di veder compiuta la sua opera, che fu affidata allo Zuccari supportato da Domenico Cresti, uno dei tanti aiutanti di cui il pittore si avvalse per portare a termine il più grande affresco mai concepito, seppur precisando nel suo testamento di averlo completato quasi tutto solo.
Anche durante la realizzazione delle immagini sacre che adornano la Cupola del Duomo di Firenze, fu necessario l’intervento di Filippo Brunelleschi: egli ideò delle impalcature apposite per sostenere i pittori, preoccupati non solo dal vuoto pauroso sotto di loro, ma anche da quello che li circondava. Zuccari stesso fece riferimento alla quantità di spazio frastornante che si estendeva al di sotto della Cupola e alle mastodontiche dimensioni della superficie su cui stava prendendo forma l’opera, sottolineando la bellezza del suo gigantesco Lucifero, alto ben otto metri.

Cupola Brunelleschi

Nel secondo e terzo registro, potrai ammirare rispettivamente un gruppo di angeli e una schiera di santi ed eletti, distribuiti nelle prime due delle quattro scene che, a partire dai vegliardi dell’Apocalisse, dividono gli otto spicchi della cupola. Nella terza scena, vedrai tre personificazioni delle le sette virtù, le sette beatitudini e i doni dello Spirito Santo. Infine, nel quarto registro osserverai uno dei peccati capitali, imbrigliato nella sua area infernale.
Ad est, il Cristo in Gloria occupa ben due registri, affiancato dalla Vergine Maria e da Giovanni il Battista. A seguire, vi è una raffigurazione di Fede, Carità e Speranza, a loro volta incalzate dalla personificazione del Tempo, che regge una clessidra circondato dalle stagioni rappresentate come figure puerili, e della Chiesa. Non mancano riferimenti ai Medici, a Giorgio Vasari, il Giambologna e altri importanti artisti fiorentini, inseriti all’interno dell’affresco insieme con lo stesso Filippo Brunelleschi.

Cupola Brunelleschi
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Curiosità e segreti che forse non conosci sulla Cupola della Cattedrale di Santa Maria del Fiore

Come potrai ben immaginare, le principali curiosità sulla Cupola del Duomo di Firenze riguardano il suo geniale architetto, Filippo Brunelleschi, che pare fosse molto geloso del proprio lavoro. Ecco alcune curiosità sulla Cupola del Brunelleschi, costruzione che ancora oggi lascia senza fiato.

  • Egli decise di portare nella tomba il segreto della sua opera magna: non lascio nulla dei suoi elucubrati progetti ai posteri, ragion per cui il metodo di costruzione della Cupola di Firenze è, ancora oggi, un mistero ancora tutto da svelare. Fortunatamente, oltre a Leonardo da Vinci, molti architetti e inventori disegnarono i suoi macchinari, che furono poi adoperati per la costruzione della lanterna del Duomo, dopo la morte dell’architetto nel 1446.

  • Per ideare i suoi macchinari, Brunelleschi condusse studi molto approfonditi: emblematiche sono le gru ispirate agli scritti del matematico greco Erone il Vecchio e dell’architetto romano Marco Vitruvio Pollione.
  • In occasione della cerimonia di consacrazione della Cattedrale di S. Maria del Fiore, il teorico musicale Du Fay compose il Nuper Rosarum Flores: mottetto che conteneva le proporzioni architettoniche della Cupola di Brunelleschi, ritenute in seguito a successivi studi errate o relazionate a specifici simboli della Bibbia, tratti dall’Apocalisse.
  • Sul tamburo della Cupola c’è un ballatoio incompleto, che affaccia su Via del Proconsolo. Si dice che il suo ideatore, Baccio d’Agnolo, fu profondamente offeso da una critica al vetriolo di Michelangelo, che definì la sua opera “una gabbia per grilli” e, pertanto, rinunciò a continuarla.
Cupola Brunelleschi
  • Le settecentocinquanta tonnellate della lanterna, insieme con gli ulteriori millenovecento chili circa della palla di bronzo, rivestono un ruolo molto importante per la stabilità della Cupola di Firenze, ancora oggi oggetto di appassionate discussioni tra architetti di tutto il mondo. L’opera di Brunelleschi pesa, in toto, circa venticinquemila tonnellate.
  • Passeggiando verso Via dell’Oriuolo, potrai osservare una lastra di marmo: in quel punto esatto, nel Gennaio del 1601, la palla di rame del Verrocchio precipitò in strada, dopo essere stata colpita da un fulmine che la fece volare giù dalla Cupola con buona parte della lanterna.
  • La Cupola del Brunelleschi è stata definita l’opera in muratura più grande del mondo.
Cupola Brunelleschi
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Cupola di Brunelleschi: orari e prezzi dei biglietti

A Santa Maria del Fiore la Cupola è compresa nel Complesso del Duomo di Firenze, come segnalato nell’articolo dedicato al Battistero di San Giovanni, in cui potrai trovare anche gli orari e i giorni di prenotazione. Il costo del biglietto è di € 18,00.

La visita non è consigliata ai turisti che soffrono di:

  • problemi cardiaci o articolari,
  • claustrofobia,
  • vertigini,

giacché è necessario percorrere una rampa di ben quattrocentosessantatré gradini per raggiungere il monumento.

Cupola Brunelleschi

Può essere acquistato un biglietto con accesso prioritario alla Cupola di Firenze al costo di € 29,00 presso l’ufficio apposito di Lungarno degli Acciaiuoli 32/R, non disponibile per le scolaresche. Per tale visita, che include la stessa Cattedrale di Santa Maria del Fiore, la Cupola del Brunelleschi sarà accessibile:

  • da lunedì a venerdì, dalle ore 8:15 alle 19:30
  • sabato, dalle ore 8:15 alle 17:00
  • domenica, dalle 13:15 alle 17:00.
Cupola Brunelleschi
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Il parere dei visitatori sulla Cupola del Brunelleschi

Certo, è preceduta da una salita così impervia da stremare buona parte dei visitatori, ma la vista che si può ammirare una volta in cima alla fine paga eccome! Unanimi sono i pareri di coloro che hanno apprezzato questa meraviglia rinascimentale: su Tripadvisor, c’è chi dice addirittura di essere pronto a ripercorrere tutti i quattrocentosessantatré gradini della Cupola Brunelleschi per rigodersela!

Cupola BrunelleschiCupola Brunelleschi

Cupola Brunelleschi Cupola Brunelleschi
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Come raggiungere la Cupola del Duomo di Firenze

Puoi raggiungere la Cupola del Duomo di Firenze a piedi, partendo dalla Stazione di Santa Maria Novella: come per il Battistero di San Giovanni, puoi percorrere la Piazza della Stazione e giungere a Piazza dell’Unità d’Italia, per poi attraversare Via Panzani e, successivamente, Via de’ Cerretani, che ti porterà direttamente a Piazza San Giovanni. A questo punto, svolta a Via dei Calzaiuoli e, da lì, imbocca Piazza del Duomo, dove troverai la Cattedrale di Santa Maria del Fiore sulla sinistra.

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