Piazza della Signoria: tutto ciò che c’è da sapere sulla piazza centrale di Firenze

Chiamata Piazza dei Signori o del Granduca, Piazza della Signoria è un magnifico museo a cielo aperto, nonché il cuore pulsante della Firenze medievale. Troverai qui meraviglie senza tempo, come il Perseo di Benvenuto Cellini, il Marzocco di Donatello o il Ratto di Polissena scolpito da Pio Fedi: opere che non solo hanno travalicato le barriere del loro secolo per consegnare i propri autori all’immortalità, ma hanno descritto con il linguaggio raffinato dell’arte i valori e le virtù dei Medici, la più importante e potente famiglia della storia fiorentina. Sono qui i monumenti che hanno fatto la storia del ‘500, come il Palazzo Vecchio o la Loggia della Signoria, e vanno a ricomporre sotto gli occhi del turista attento la vita sociale e politica dell’antico ducato. Cose di Viaggio ti guiderà in questo luogo unico del suo genere, dove ti sembrerà di fare un salto indietro nel tempo.

Piazza della Signoria di Firenze: un po’ di storia

Piazza della Signoria di Firenze è uno dei luoghi più antichi della capitale toscana: oltre alla storia intessuta nelle venature dei marmi e nelle pieghe dei bronzi che la popolano, ve n’è una seppellita sottoterra e riportata alla luce solo durante gli scavi del 1974. Grazie a questi, si è potuto stimare che i primi segni di attività umana in quest’area risalgono addirittura al Neolitico.

Piazza della Signoria

In Piazza della Signoria sorgeva un importante complesso termale di origini romane, nonché una fullonica e una basilica edificata, molto probabilmente, durante il periodo in cui il cristianesimo iniziò ad affermarsi nella penisola italica. Tale monumento fu soppiantato dalla piccola chiesa di Santa Cecilia, rasa al suolo insieme alla Chiesa di San Romolo, le abitazioni, i cimiteri e i vari elementi architettonici presenti all’interno del quartiere, sostituito dalla città nuova del X secolo d.C.

Verso il 1268, la lotta intestina tra Guelfi e Ghibellini cominciò a modellare la piazza, donandole un volto simile a quello di cui possiamo godere oggi. A partire dagli ultimi anni del ‘300, Piazza della Signoria fu gradualmente pavimentata e iniziò la costruzione dei monumenti principali che la popolano ancora oggi: Palazzo della Signoria, la Loggia dei Lanzi, il Tribunale della Mercanzia.

Piazza della Signoria

Qui iniziarono a tenersi le più importanti cerimonie pubbliche, comprese le esecuzioni, tra cui ricordiamo quella del frate Girolamo Savonarola, accusato di eresia: lo stesso che, un anno prima, promuoveva il Falò della Vanità nella medesima piazza, dove furono bruciati centinaia di libri e tele.

Con la realizzazione della Galleria degli Uffizi nel ‘500, la Piazza della Signoria di Firenze acquisì importanza ancora maggiore e, con la restaurazione avvenuta durante gli anni del Risanamento, assunse un nuovo stile di stampo neorinascimentale, che possiamo ammirare ancora oggi.

Piazza della Signoria

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Piazza della Signoria e le statue più famose di Firenze

La figura dei Medici ha guidato costantemente la mano degli scultori, che hanno fanno delle statue in Piazza della Signoria i vari tasselli del percorso di esaltazione del granduca Cosimo I e della sua potente famiglia.
Si pensi alla Fontana di Nettuno, detta anche il Biancone di Firenze, del 1575: emblema della potenza marittima medicea e principale fonte d’acqua dell’area, ai tempi del granducato di Cosimo I. Fu proprio quest’ultimo a sentire la necessità, per ragioni igieniche e sanitarie, di una fontana pubblica che divenne, altresì, un’imperdibile occasione autocelebrativa.

La progettazione della fontana fu affidata a Bandinelli, che fu affiancato nei lavori dal Vasari, Benvenuto Cellini e Ammannati, che succedette poi come capomastro. Il materiale scelto per il Nettuno fu marmo bianco di Carrara, lavorato all’interno della Loggia del Lanzi. La fontana, completata nella seconda metà del ‘500, viene considerata ad oggi uno splendido un esempio di manierismo scultoreo.

Piazza della Signoria

La Statua Equestre di Cosimo I, una delle opere che meglio rappresentano il granduca nella sua veste di politico e condottiero, fu commissionata per lui dal figlio Ferdinando I. È di certo una delle sculture più famose del Giambologna, che realizzò anche i bassorilievi sul piedistallo: L’elezione a duca, La conquista di Siena e Il conferimento del titolo di Granduca.
Ercole e Caco, nella loro eterna lotta, furono scolpiti nel 1534 dalla mano ferma di Bandinelli per far mostra della potenza impareggiabile della famiglia de’ Medici, di cui lo scultore volle evidenziare la prestanza fisica.

Piazza della Signoria

Fu commissionata in origine a Michelangelo, che dopo averne abbozzato il modellino abbandonò il progetto, cambiato diverse volte fino alla definitiva assegnazione a Bandinelli. Il Vasari fa riferimento nella sua grande opera, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architetti, alla profonda ammirazione e allo sforzo costante di superare il Buonarroti che tradusse le opere di Bandinelli in un fiacco tentativo d’imitazione, palese anche nella stessa scultura di Ercole e Caco: sgraziata nei movimenti e nelle dimensioni innaturali dei muscoli.

Piazza della Signoria

L’opera più famosa di tutte, il David di Michelangelo, venne infine costruita per simboleggiare i valori e le virtù della Firenze rinascimentale: la rappresentazione dell’uomo giusto che si appresta ad affrontare il potente oppressore, forte della fede in Dio e del consenso del popolo. Posta sin dal 1504 dinnanzi al Palazzo della Signoria, proprio accanto ad Ercole e Caco, è stata sostituita da una copia e trasferita nella Galleria dell’Accademia di Firenze.

Piazza della Signoria

La storia di questo capolavoro mondiale è controversa. Fu inizialmente commissionato per completare la titanica opera della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, dove sarebbe stato collocato in uno dei contrafforti esterni. Il marmo, tuttavia, diede non pochi problemi agli scultori che si occuparono della bozza: quel particolare pezzo, che si pensa riportasse già alcune forme vagamente anatomiche, era di scarsa qualità e molto fragile, nonché pieno di buchi.

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Proprio quando i grandi gettarono la spugna, si fece avanti il giovanissimo Michelangelo, che isolatosi in un recinto lavorò instancabilmente al David, dal Novembre del 1501 al 1504. Solo il 23 Giugno del 1503, lo scultore diede la possibilità alla cittadinanza di ammirare il proprio lavoro ancora incompleto e, dopo un’attenta riflessione da parte dei più importanti artisti dell’epoca, la collocazione scelta per il David fu Piazza della Signoria. C’è un’interessante curiosità, circa il compenso di Michelangelo per questa straordinaria opera: per saperne di più, ti consigliamo di continuare a leggere!

Giuditta e Oloferne di Donatello, splendido bronzo oggi conservato nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, è l’opera originariamente posta dinnanzi al Palazzo della Signoria, sostituita proprio dal David. In seguito a diversi spostamenti all’interno della piazza e alla musealizzazione, una fedele copia fu posta accanto al Biancone e ancora oggi impressiona con la sua spada sguainata, alta sulla testa mozzata dell’usurpatore: ennesima allegoria della storia politica fiorentina.

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Il Marzocco di Donatello, altro simbolo di Firenze nel mondo, fu commissionato in occasione della visita di Papa Martino V a Firenze, per abbellire la rampa di scale che conduceva agli alloggi della Basilica di Santa Maria Novella e, solo in seguito, spostato nella Piazza della Signoria, assurto ad emblema di Firenze stessa. Il particolare colore grigiastro di questa scultura è dovuto alla “pietra serena”: una pietra arenaria all’epoca molto apprezzata nella capitale toscana. Come la Giuditta, il Marzocco è stato sostituito da una copia e spostato nel Museo del Bargello.

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Le statue presenti nella Loggia della Signoria e la loro storia

Tra i monumenti a Firenze, quelli all’interno della loggia raccontano il passaggio dalla Repubblica al Ducato, tramite la storia dei loro soggetti. Esposte qui per volere del granduca Cosimo I, furono così assortite proprio affinché trasparisse lampante, agli occhi dell’osservatore attento, il loro significato politico, di cui si fa portavoce il Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini.

Piazza della Signoria

Opera magna dell’orafo fiorentino è, insieme al David, l’attrazione principale di Piazza della Signoria. Il messaggio rivolto alla popolazione, attraverso l’uccisione di Medusa, è la fine della Repubblica velenosa, come i serpenti della gorgone, che minacciava la serenità del popolo e gli stessi principi della democrazia. Massimo esempio della scultura manierista, è composta da tre pezzi in bronzo, fusi in una complicata operazione di assemblaggio che impegnò Cellini e i suoi assistenti per circa sei anni. Venne mostrata al pubblico nel 1554 e collocata nella Loggia della Signoria, esattamente come commissionato Cosimo I, che la richiese in occasione del proprio insediamento a Firenze.

Accanto a Perseo troverai il Leone marmoreo di Flaminio Vacca, che affianca la rampa di scale della loggia con il suo simile di epoca romana: entrambi guardiani delle opere che sono custodite all’interno di questo piccolo museo all’aperto, concepito come tale dal granduca Cosimo I dopo la fine della Repubblica.
Potrai ammirare dalla piazza, accanto al leone di destra, il Ratto delle Sabine del Giambologna: gruppo scultoreo alto ben quattro metri e dotato di una dinamicità unica tale da offrire diversi spunti di osservazione.

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Denominato anche Le tre età dell’uomo, il Ratto è stato scolpito da un unico blocco di marmo e in stile classicheggiante, data la competizione sorta tra il Giambologna e scultori come Michelangelo, che operò nel medesimo modo per la realizzazione del suo David. Il marmo di cui è fatto il Ratto presenta oggi grandi problemi di conservazione, dovuti all’esposizione agli agenti atmosferici, che porteranno probabilmente ad una musealizzazione dell’opera.

Altro capolavoro del Giambologna, collocato nella Loggia della Signoria, è Ercole e il centauro Nesso, di cui potrai ammirare la grande dinamicità della lotta tra i due personaggi: espressa non solo dalla posa in sé, ma anche e soprattutto dalla tensione dei muscoli, l’espressione dei volti, le vene che percorrono il corpo equino del centauro schiacciato dal peso di Ercole.

Questa scultura fu spostata più e più volte, prima di trovare riparo nella loggia: dapprima esposta sul Canto dei Carnesecchi, fu trasportata fino agli Uffizi, poi nei pressi del Ponte Vecchio e solo nel 1812 nella Loggia della Signoria.
Non potrai non essere turbato dallo sguardo senza pietà di Neottolemo, figlio di Achille, che durante la guerra di Troia rapì la bella Polissena sotto gli occhi impotenti della madre Ecuba, distorta dal dolore per la perdita del figlio Polidoro che le giace accanto. Pio Fedi scolpì il suo Ratto di Polissena ispirandosi ai capolavori di Bartolini e Canova.

I tratti somatici del controverso personaggio di Neottolemo, detto “Pirro”, sono ricercabili nella scultura di Patroclo e Menelao di arte romana, posta anch’essa nella Loggia della Signoria: l’opera rappresenta il Re di Sparta nell’atto di sorreggere il giovane defunto, in seguito allo scontro con Ettore di Troia.
Troverai inoltre, all’interno della Loggia della Signoria, le sculture d’epoca romana di quattro Sabine e della principessa Thusnelda, prigioniera del figlio dell’imperatore Tiberio.

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I monumenti edificati a Firenze in Piazza della Signoria

La piazza principale di Firenze è circondata da alcuni degli edifici più importanti della città.
Primo fra tutti, il Palazzo VecchiooPalazzo della Signoria, di cui abbiamo trattato nell’apposito articolo: centro del potere politico fiorentino progettato da Arnolfo di Cambio, costruito per ospitare i Priori e divenuto, successivamente, sede del comune.

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Il neorinascimentale Palazzo delle Assicurazioni Generali fu edificato durante la seconda metà dell’800 ad opera di Giovanni Carlo Landi, laddove era dapprima presente la Loggia dei Pisani e la Chiesa di Santa Cecilia, per ospitare le Assicurazioni Generali di Trieste. Richiama sotto certi aspetti i canoni dell’architettura rinascimentale, ma varia con la  sua superficie in pietraserena, anziché pietraforte, e la sua struttura a quattro piani e gli archi posti alla sua base, che svelano le sue origini più recenti.

La già citata Loggia della Signoria o dei Lanzi, un connubio di elementi gotici e archi a tutto sesto tipici dell’architettura classica. Prima di fungere da museo, venne concepita come arengario, ossia come punto di riferimento per le feste dei signori e per la celebrazioni di cerimonie ufficiali.
Il Palazzo Uguccioni è una dimora commissionata da Giovanni Uguccioni, realizzata in nove anni a a partire dal 1550. La facciata fu probabilmente opera di Marriotto Folfi, mentre la progettazione dell’opera fu attribuita a Michelangelo e, successivamente, ad Ammannati o Raffaello: cosa che suscitò l’interesse della critica verso questo monumento dapprima ignorato, oggi protetto dalle Belle Arti di Firenze.

Piazza della Signoria

Il trecentesco Tribunale della Mercanzia, dove oggi è situato il Museo Gucci di Firenze, era fra i luoghi d’interesse della piazza maggiormente frequentati dalle corporazioni delle Arti e i mercanti, spesso coinvolti in accese diatribe. Venivano giudicate qui le cause che li riguardavano, da sei avvocati forestieri e sei consiglieri delle Arti Maggiori, finché non venne ceduto il posto al Comizio Agrario di Firenze. Potrai notare, sulla facciata del palazzo, le fedeli copie dei ventuno stemmi delle Arti fiorentine.

Piazza della Signoria

Nei pressi di Via de’ Calzaiuoli, potrai trovare il Palazzo dei Buonaguisi, realizzato nel ‘300. Fu uno dei pochi edifici a non essere abbattuto durante l’ampliamento della strada, che prima portava il suo nome, ed è caratterizzato dal bugnato sporgente della base e da ampi archi a tutto sesto, sotto cui si trovavano antiche botteghe medievali.

Infine, tra le varie cose da vedere a Firenze all’angolo di Piazza della Signoria, c’è il Palazzo dell’Arte dei Mercanti, su cui potrai notare lo stemma dell’Arte di Calimala, ossia l’aquila d’oro su fondo rosso. Restaurato nel 1383, anche questo presenta una copertura di bugnato che s’interrompe al secondo piano, archi inferiori e finestre ad architrave.

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Curiosità che forse non conoscevi sulla piazza principale di Firenze

Piazza della Signoria di Firenze è un mosaico di curiosità e aneddoti molto particolari. Per esempio: hai mai sentito parlare delle “castagne” del Monumento equestre a Cosimo I, dell’autoritratto nascosto di Cellini e della sua misteriosa febbre?

  • Iniziamo con una chicca che troverai a due minuti da Piazza della Signoria, precisamente nella Piazza del Mercato Nuovo. C’è qui la famosa Fontana del Porcellino, una delle attrazioni principali della città. Si dice, infatti, che strofinargli il naso e infilargli una moneta in bocca porti tanta fortuna, ma attenzione! Perché funzioni, la moneta deve cadere oltre la grata della fontana.
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  • Via della Ninna, che affaccia su Piazza della Signoria, deve il proprio nome ad un bassorilievo del Cimabue realizzato su una parete della Chiesa di San Piero Scheraggio, incorporata dal Vasari durante la costruzione degli Uffizi. L’opera, custodita in una cappella, raffigurava la Vergine Maria nell’atto di addormentare Gesù bambino, denominata pertanto la “Madonna della Ninna” e oggetto di venerazione da parte del popolo fiorentino.

  • Della Chiesa di San Piero Scheraggio restano, oggi, solamente le vestigia. Su queste, potrai trovare una targa marmorea che reca la scritta: “avanzi e vestigia della Chiesa di San Piero Scheraggio, che dava nome ad uno dei sesti della città e fra le cui mura nei consigli del popolo sonò la voce di Dante“.
  • E che dire del compenso dovuto per il David di Michelangelo, in Piazza della Signoria?  Pare il giovane scultore sia stato pagato, infine, con quattrocento fiorini.
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  • Quando il monumento equestre dedicato a Cosimo I fu finalmente mostrato alla cittadinanza nella piazza principale di Firenze, il Giambologna rimase nascosto ad ascoltare le critiche del pubblico. Dopo aver osservato il cavallo a lungo, un contadino disse estasiato che sembrava quasi vivo; ma mancava qualcosa di importante, ossia le “castagne”: le caratteristiche callosità presenti sulle zampe anteriori dell’animale. Appreso questo dettaglio di cui non era minimamente a conoscenza, il Giambologna si rimise subito all’opera e rimediò al suo errore.
  • Vi era la pessima abitudine, da parte dei fiaccherai fiorentini, di sfruttare i bassorilievi del monumento equestre a Cosimo I de’ Medici per appendere le briglie dei cavalli. Onde evitare che l’opera venisse rovinata da tale incuria, vennero installate le ringhiere.
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  • Uno dei satiri, presenti nella Fontana di Nettuno, è in realtà una copia dell’artista milanese Francesco Pozzi. L’originale fu rubato durante il carnevale del 1830, da un gruppo di ladri che sfruttò il proprio travestimento da buffoni per appropriarsi del bronzo e camuffarlo, così da sfuggire tra la folla ignara senza destare sospetti.
  • Nei pressi della Fontana di Nettuno troverai una lapide, dedicata alla polizia che tra il ‘500 e il ‘700 impediva alla popolazione di insozzare l’acqua del monumento, per lavare il bucato e i calamai oppure gettarvi all’interno legnami o altri rifiuti, pena quattro ducati. Per chi non potesse pagare, la pena era la tortura del “tratto di corda”.
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  • La Loggia dei Lanzi, prima denominata Loggia della Signoria o dell’Orcagna, prende il suo nome dal corpo di guardia di Alessandro il Moro formata da mercenari lanzichenecchi, che spesso si esercitavano qui al tiro con l’archibugio. Potrai, infatti, osservare sulla parete di destra i segni lasciati dai loro spari e, tra questi, un’iscrizione più moderna incisa nella dura pietra: “impresso”.
  • Tra le centosessanta testine di leone con ganci che adornano la loggia, utilizzati per sorreggere gli arazzi durante feste e celebrazioni, troverai tre teste umane: una donna, un uomo e un bambino. La ragione per cui questa piccola famiglia sia stata scolpita resta ad oggi un mistero.
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  • Osservando le spalle del Perseo potrai notare una cosa molto particolare: che l’elmo dell’eroe greco e i capelli formano un autoritratto stilizzato di Benvenuto Cellini.
  • L’orciaia situata sotto la Loggia del Lanzi venne sfruttata per tenere al sicuro le opere d’arte durante la Seconda Guerra Mondiale.
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  • Ti segnaliamo nuovamente il volto scolpito da Michelangelo Buonarroti su una parete del Palazzo Vecchio, visibile solo da Piazza della Signoria.
  • Pare che Cellini abbia assemblato il suo Perseo in preda ad una misteriosa febbre, che lo debilitò al punto da far rallentare i lavori: probabilmente, l’artista fu preda della cosiddetta “febbre del fonditore”, dovuta all’inalazione dei fumi tossici esalati dai metalli durante la loro fusione.
  • Anche in Piazza della Signoria, e precisamente su Palazzo Guidacci, troverai una meridiana. Questa, di forma rettangolare, è stata costruita durante l’800 e indica il mezzogiorno.
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Piazza della Signoria: orari e prezzi dei biglietti

Visitare Piazza della Signoria e la Loggia dei Lanzi è completamente gratuito. Se vuoi conoscerne più a fondo la storia, tuttavia, sono disponibili per te diversi tour con guide esperte, tra cui ti segnaliamo il tour a piedi della città rinascimentale e medievale.
Questa lunga passeggiata parte dal quartiere di San Lorenzo, dove potrai ammirare la Basilica e le Cappelle Medicee, e conduce dritta a Piazza del Duomo. Da qui, procedendo attraverso Piazza del Mercato Nuovo, si giunge alla Piazza della Signoria.

Piazza della Signoria

Da qui si può decidere di proseguire verso il Ponte Vecchio, tramite cui è possibile giungere fino a Palazzo Pitti e ai quartieri medievali di Firenze.
Il tour ha un costo di € 20,00 e parte ogni novanta minuti, in un orario compreso dalle 9:00 alle 18:00. Sono inclusi nel prezzo i contenuti della app e commenti registrati in diverse lingue, ma non gli ingressi a musei e monumenti.

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Piazza della Signoria di Firenze: i pareri dei turisti

Passeggiare nello stesso luogo in cui, un tempo, circolavano indaffarati i più grandi artisti di tutti i tempi: questa è l’emozione più grande che ha colpito i turisti, come potrai notare leggendo i vari commenti dei turisti su tripadvisor! Alcuni li riportiamo di seguito, moli altri puoi scoprirli alla  pagina dedicata di Tripadvisor.

Piazza della SignoriaPiazza della Signoria

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Come raggiungere Piazza della Signoria di Firenze?

Puoi raggiungere Piazza della Signoria, partendo dalla stazione di Santa Maria Novella, in un quarto d’ora di passeggiata. Consigliamo come sempre di spostarsi all’interno del centro storico di Firenze a piedi, giacché buona parte della zona è area pedonale, o ancora in bici, ecologica e veloce!
Superata la Piazza della Stazione, dovrai raggiungere Piazza dell’Unità d’Italia sulla sinistra e proseguire lungo Via Panzani. Svoltando leggermente a sinistra ti ritroverai su Via de’ Cerretani, dopodiché sulla destra avrai Piazza di Santa Maria Maggiore. Una volta qui, prosegui su Via de’ Vecchietti e svolta a sinistra su Via degli Strozzi, per poi dirigerti a destra per Piazza della Repubblica. Da qui, svolta a sinistra e poi prendi Via Calimala sulla destra, va’ nuovamente a sinistra per Via Porta Rossa, poi a destra per Via dei Calzaiuoli e infine, sulla sinistra, raggiungerai Piazza della Signoria.

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