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Napoli Sotterranea: storia della città sotto la città
Forse non tutti sanno che Napoli sotterranea era anticamente una vera e propria “città sotto la città”, luogo fatto di caverne, cisterne e cunicoli utilizzati prima dai Greci, poi dai Romani e infine dai soldati durante la Seconda Guerra Mondiale. Come abbiamo anticipato, inizialmente i Greci utilizzarono la parte nascosta di Napoli per creare delle cisterne sotterrane utili per la raccolta di acqua piovana e ottime per recuperare la pietra di tufo da utilizzare per costruire gli antichi edifici di Neapolis. I Greci infatti non conoscevano la calce e avevano bisogno di un materiale (il tufo giallo) che fosse facilmente lavorabile perché fragile ma allo stesso tempo compatto, ottimo per la costruzione degli edifici. Successivamente con l’espansione della città, che divenne un porto, si sentì l’esigenza di creare un vero e proprio acquedotto capace di raccogliere e distribuire l’acqua potabile in tutta la città tramite dei fitti cunicoli. Furono poi i Romani a perfezionare la struttura dell’acquedotto creando una rete idrica sotto la città che cresceva in contemporanea alla città stessa e con gli Angioini, nel 1266, la città ebbe la sua massima espansione grazie alle pietre di tufo estratte dalla Napoli sotterranea.
Ecco come appare Napoli Sotterranea a coloro che la visitano:
L’utilizzo della cava fu indispensabile soprattutto quando, durante alcuni editti emanati tra il 1588 ed il 1615, fu proibito introdurre materiale da costruzione dall’estero. I napoletani infatti risolsero il problema sfruttando il tufo presente nei sotterranei della città, per migliorare l’apparato urbanistico e ampliare le cisterne presenti aggiungendone delle nuove.
Spesso i palazzi privati avevano dei serbatoi di forma cubica, cisterne private con pozzo murato, dalle quali ricavavano l’acqua necessaria per i bisogni della famiglia.
Nonostante le cisterne fossero utili per tutta la città non erano prive di problemi e per questo dopo 2500 anni di funzione i Savoia decisero, nel 1884, di chiuderle. Il motivo? Il tufo fragile delle pareti delle cisterne spesso colava acqua nera che infettava l’acqua presente in esse rendendola non potabile. A causa dell’acqua contaminata, sotto la dominazione dei Savoia, ci fu una profonda epidemia che portò la casata alla decisione di chiudere le cisterne che da quel momento in poi verranno utilizzate solo come discariche. Durante quegli anni le suore decisero di murare le grandi cisterne adiacenti i conventi per creare frigoriferi naturali dove conservare sottaceti da rivendere e vino tufello sia bianco che rosso, da utilizzare per le funzioni in chiesa o adatto alla vendita. Tra i vini di loro produzione c’era un vino particolare arricchito con il sangue di Santa Patrizia che lo rendeva miracoloso e donava fertilità alle donne in attesa di una gravidanza.
Ma, come vedremo, successivamente qualcun altro riutilizzerà le vecchie cisterne, rendendole un punto di riferimento e mezzo di salvezza.
La Napoli sotterranea come rifugio di guerra
Durante la Seconda Guerra Mondiale Napoli fu una delle città più bombardate, ma con il minor numero di morti. Come mai? Perché le persone ripresero ad utilizzare i cunicoli nascosti come rifugio dalle bombe e dai soldati e in molti così riuscirono a salvarsi. Ancora ad oggi sono presenti sulle mura di Napoli sotterranea i graffiti lasciati da coloro che vissero nel sottosuolo. Tra volti di donne, nomi lasciati come firme della propria presenza o ancora disegni di volti degli uomini di quel tempo, camminare tra i cunicoli di Napoli sotterranea significa rivivere per un momento la vita di coloro che alla guerra hanno partecipato e che hanno cercato in tutti i modi di salvarsi. Il sistema dei sotterranei durante quel periodo fu ben organizzato: vennero creati un sistema di elettricità, bagni e costruite panche di pietra dove poter trascorrere inseme il tanto tempo a disposizione.
Furono allestiti 369 ricoveri sotterranei e 247 ricoveri anticrollo che causarono però un drastico frazionamento dell’acqua presente nell’acquedotto.
Alla fine della guerra tutte le macerie vennero scaricate nei sotterranei, quasi come a coprire tutto quello che di brutto c’era stato. Da quel momento in poi, fino agli anni ’60 di Napoli sotterranea e dei suoi cunicoli non se ne parlò più e il popolo utilizzava i pozzi ancora aperti come discariche. Ad oggi durante il percorso guidato nei cunicoli è possibile rivedere oggetti appartenenti a quell’epoca, maschere antigas, pezzi di un blindato tedesco o ancora oggetti di uso comune, culle e giocattoli. Inoltre alle porte dell’ingresso di Napoli Sotterranea è stata posta una vecchia bmw sidecar imbarcata durante la guerra in Africa e che successivamente venne riportata a Napoli.
Napoli sotterranea tour ufficiale
Ma come ha fatto Napoli sotterranea a diventare da una discarica nascosta uno dei luoghi di maggiore interessa della città?
Nel 1968 dopo numerosi problemi causati dalla rottura delle vecchie fogne e degli acquedotti, salirono in superficie liquami e abbondante acqua che causarono problemi alla città. Si decise quindi di iniziare un’opera di bonifica e grazie soprattutto al lavoro di numerosi volontari le zone del sottosuolo sono state ripulite ed è stato possibile riportare alla luce un grande reperto storico. Ad oggi è possibile visitare Napoli Sotterranea grazie all’associazione Leas, Libera Associazione Escursionisti Sottosuolo, che accompagna i turisti in un percorso guidato verso le cisterne dell’acquedotto del Carmignano per rivivere tutta la storia della città sotterranea.
Se vuoi conoscere notizie in più su Napoli Sotterranea ecco un video interessante che ripercorre il percorso tra i cunicoli della città:
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Visita Napoli Sotterranea: cosa vedere nei sotterrai
La visita guidata nei cunicoli di Napoli sotterranea permette di vedere:
- i resti dell’acquedotto greco-romano;
- i rifugi antiaerei con annesso il Museo della Guerra;
- la Stazione Sismica “Arianna”, che si può visitare scegliendo il percorso di due ore. È un percorso scientifico che prevede la visita alla stazione dove ogni tre minuti circa avvengono fenomeni di movimenti tellurici, e una visita alla stazione meteo dove confrontare i dati del sottosuolo con quelli della superficie;
- i resti del teatro greco-romano accessibili da una proprietà privata in Vico Cinquesanti;
- gli orti ipogei: un vero e proprio orto che cresce nel sottosuolo. Iniziativa nata durante l’Expo 2015, in un progetto dedicato all’alimentazione del nostro pianeta. Sono state posizionate a 35 metri di profondità piccole coltivazioni in un ambiente apparentemente ostile ma che in realtà essendo lontano da polveri sottili, piogge acide e smog e soprattutto grazie al forte tasso di umidità, riesce a crescere rigoglioso.
L’orto è visitabile dai turisti ma soprattutto è un occasione per gli studenti e per i ricercatori botanici per studiare la crescita di piante in assenza di luce naturale. In questo caso, per permettere la fotosintesi clorofilliana sono state poste delle lampade speciali mentre il microclima è costantemente analizzato e comparato con il clima esterno.
Napoli sotterranea: come arrivarci
Se dopo aver letto tutte queste interessanti curiosità volete scoprire qualcosa in più sull’ingresso di Napoli Sotterranea e più precisamente dove si trova Napoli sotterranea vi saranno utili queste informazioni.
L’ingresso del percorso è a Piazza San Gaetano n.68, nel centro storico della città, lungo via dei Tribunali, poco distante dal Duomo e da San Gregorio Armeno. Dato che non è possibile parcheggiare nella piazza, essendo una zona a traffico limitato, occorre utilizzare gli appositi parcheggi a pagamento o i posti comunali nei pressi di Via Duomo, Via Costantinopoli, Corso Umberto e Piazza Cavour. Per coloro che volessero visitare Napoli Sotterranea arrivando con i mezzi è possibile utilizzare due linee metropolitane:
- linea 1 (Piazza Dante)
- linea 2 (Piazza Cavour)
Da lì poi basteranno pochi minuti a piedi per raggiungere l’ingresso.
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Città sotterranea: Napoli e il mistero del ‘Munaciello’
Napoli sotterranea non è solo un luogo ricco di storia e di fascino ma è soprattutto carico di misteri e leggende, molti dei quali ruotano intorno alla figura del Munaciello. Ne avete mai sentito parlare? Continuate nella lettura per scoprire tante curiosità su questa figura realmente esistita.
In passato i Munacielli erano gli operai addetti alla manutenzione delle cisterne di Napoli sotterranea. Meglio conosciuti come pozzari, erano persone minute che, grazie alla loro conformazione fisica avevano la capacità di infilarsi nel sottosuolo, all’interno dei pozzi e degli stretti cunicoli per pulire l’acqua che poi sarebbe giunta in città.
Spesso per compiere il loro lavoro i pozzari si recavano nelle case per accedere alle cisterne tramite i pozzi di famiglia e se dopo il loro lavoro non venivano ripagati rubavano gioielli alle donne della famiglia. Doni che poi venivano regalati alle donne di altre famiglie con le quali i pozzari solevano intrattenersi.
Dalla loro figura è nata la leggenda del Munaciello che secondo il detto napoletano “talvolta dà, talvolta toglie”. Ad oggi, nella tradizione napoletana, il Munaciello è uno spiritello dispettoso che entra in casa delle persone e a seconda della simpatia o antipatia nei loro confronti può lasciare monete, rompere gli oggetti e alle volte importunare le donne di casa.
Per quanto riguarda l’aspetto fisico il Munaciello ricorda i pozzari: basso di statura, con una risata da bambino e indossa saio e sandali.
I pareri della gente comune su Napoli sotterranea
Spesso ad invogliare i turisti a visitare un luogo ci sono i commenti di chi c’è stato e può dire la sua. Per questo abbiamo deciso di raccogliere alcuni pareri delle persone che hanno seguito il percorso lungo Napoli Sotterranea. Sicuramente saranno utili per farti un’idea di cosa andrai a visitare. Per leggere altre interessanti recensioni ecco la pagina di Tripadvisor dedicata.
C’è chi è rimasto colpito dalla professionalità dei volontari e chi visitando la città sotto la città si è meravigliato non solo delle bellezze nascoste ma è rimasto affascinato soprattutto dalle leggende napoletane collegate a Napoli sotterranea.
E chi consiglia il percorso come adatto a tutta la famiglia, anche ai bambini più piccoli che soprattutto tramite gli oggetti possono rivivere la storia di quegli anni.
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Napoli sotterranea orari e prezzi
È possibile visitare Napoli sotterranea senza alcun obbligo di prenotazione, presentandosi al punto di ritrovo di Piazza Trieste e Trento al Bar Gambrinus. Le escursioni hanno una durata di circa 60 minuti, o di 2 ore nel caso si decidesse di fare il tour completo, ed è consigliabile indossare scarpe e abbigliamenti comodi. Non ci sono particolari restrizioni, ma per coloro che soffrono di claustrofobia è previsto un percorso alternativo per evitare i cunicoli più stretti. Al percorso possono partecipare anche gli animali a quattro zampe.
Ecco per Napoli Sotterranea gli orari utili, che potrebbero però subire variazioni.
Da Lunedì a Venerdì
10.00 – 12.00 – 16.30
Sabato
10.00 – 12.00 – 16.30 – 18.00
Domenica e festivi
10.00 – 11.00 – 12.00 – 16.30 – 18.00
Per quanto riguarda invece i prezzi di Napoli sotterranea ecco il listino, che potrebbe subire modifiche:
- Prezzo intero: € 10,00;
- Prezzo ridotto: € 8 per gli studenti, € 6,00 per i bambini tra i 5 e 10 anni di età;
- Scolaresca: € 8,00;
- I bambini sotto i 5 anni entrano gratuitamente mentre i possessori della carta Artecard hanno il 10% di sconto.
Ecco il link utile alla pagina dedicata a Napoli Sotterranea per avere maggiori informazioni sugli orari e i percorsi da poter effettuare.